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Proteste Vigili del Fuoco Milano, motivi e racconti “di chi è al servizio del cittadino, e non servo dello Stato”

Vigili del FuocoChiunque ha ancora nel cuore la paura per la terribile strage di Parigi, l’elevatissima allerta terrorismo che pone l’Italia ai primi posti tra gli obiettivi dell’ISIS, le grandi tragedie degli ultimi anni causate dai crescenti fenomeni calamitosi, nonché la forte esposizione del nostro fragile territorio ai preoccupanti cambiamenti climatici: sono solo alcuni degli elementi di criticità che si aggiungono al già difficile lavoro che i Vigili del Fuoco svolgono quotidianamente per tutti noi cittadini, di ogni età, sesso, razza o religione.
I TAGLI COSTANTI – Da anni il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco subisce tagli costanti. Nonostante ciò, tutto il personale, con grande umiltà e spirito di sacrificio, non ha mai mancato nel garantire la sicurezza dei cittadini.
– In merito alle minacce terroristiche, è utile ricordare che i Vigili del Fuoco sono deputati a intervenire in difesa della popolazione in caso di attacchi con armi non convenzionali, vale a dire armi batteriologiche, chimiche e radiologiche, “Ma – ci spiegano i promotori della protesta –, pare che neanche su questo fronte il Governo sia interessato a stanziare adeguate risorse”.
– “Stipendi da fame – continuano a raccontarci –, con un contratto scaduto dal 2009, organico ridotto all’osso (mancano più di 3.500 Vigili del Fuoco), mezzi vetusti e attrezzature ormai al collasso (si utilizzano mezzi con più di 25 anni di vita). Tutto ciò, pare non trovi l’interesse del Governo che, nell’ultima finanziaria in discussione in questi giorni in Commissione Bilancio, preannuncia tagli su tutti fronti”.
GLI AMBITI A RISCHIO FINANZIARIA – Le proteste contro la finanziaria contemplano:
– Irrisori stanziamenti per il rinnovo del contratto: “Sono previsti meno di 7 milioni di euro per i Vigili del Fuoco, equivalenti in media a 8 euro lordi”.
– Tagli lineari al Ministero degli interni per circa 131 milioni di euro nel prossimo triennio.
– Tagli per il rinnovo di attrezzature ed automezzi di polizia e Vigili del Fuoco: “Solo meno di 6 milioni di euro l’anno per il rinnovo del parco automezzi”.
– Taglio del turn over che porta oggi a registrare una carenza di 3.500 uomini.
MA C’È DI PIÙ – A tutto ciò bisogna aggiungere le rivendicazioni che i Vigili del Fuoco portano già avanti da anni, come:
– Riallineamento in termini retributivi alle altre forze di polizia: “i Vigili del Fuoco percepiscono circa 300 euro meno dei colleghi poliziotti”;
– Riconoscimento della “specificità” lavorativa dei Vigili del Fuoco: “Infatti, nonostante una legge nel 2010 abbia riconosciuto ai Vigili del Fuoco la necessità di un trattamento pensionistico differenziato, nessun decreto legislativo è stato attuato”.
– Emanazione di un nuovo regolamento sui volontari: “Volto a renderne più efficienti i componenti, con relativa eliminazione di subdole forme di precariato”.
LE PRIORITÀ DA AFFRONTARE – Ma non è finita qua. “Ecco – continuano a spiegarci i Vigili del Fuoco – le principali criticità sulle quali intendiamo ottenere soluzioni concrete”:
– Acquisto di nuove attrezzature e automezzi idonei a possibili scenari di tipo terroristico.
– Rinnovo del contratto di lavoro (scaduto dal 2009 e il governo ha stanziato solo 8 euro lordi a VF).
– Inquadramento e corresponsione di qualifiche e mansioni.
– Riconoscimento dell’operato dei Vigili del Fuoco come “lavoro usurante”.
– Adeguamento dell’età pensionabile (attualmente anche il personale operativo è di oltre 60 anni).
PROTESTE A OLTRANZA – “Tra i tanti interventi che siamo chiamati a fronteggiare, ce ne sono alcuni importanti solo per una parte della popolazione – ci raccontano ancora i Vigili del Fuoco presenti alla protesta. – Si tratta del soccorso alla persona, incendi di autovetture o abitazioni, incidenti stradali e così via. Ma altri – aggiungono – sono del genere che finisce tristemente sotto i riflettori mondiali, come terremoto dell’Aquila nel 2009, il terremoto in Emilia nel 2012, le varie alluvioni (Liguria, Campania, Calabria, Sicilia), nonché i vari allarmi bomba e attentati.
– “In molte situazioni – proseguono – operiamo con un inadeguato numero di uomini, mezzi ed attrezzature. Ad esempio sono ancora in servizio automezzi immatricolati negli Anni ‘80 e altri sono fermi nelle varie officine a causa della carenza dei fondi per le riparazioni.
– “Per garantire la continuità del soccorso – ci spiegano ancora –, aumentiamo le ore di lavoro: il nostro turno di lavoro ordinario è di 12 ore.
QUALCHE NUMERO, PER CHIARIRE ANCORA MEGLIO LA SITUAZIONE – “Gli eventi terroristici degli ultimi giorni ci obbligano a una ulteriore riflessione – aggiungono ancora i promotori della manifestazione – : in altre nazioni europee il rapporto tra Vigili del Fuoco e cittadini è di 1 VF ogni 1.500 persone. Invece, considerando come esempio la città di Milano, dove durante le giornate lavorative si raggiungono punte di circa 3.000.000 persone, questo rapporto diventa 1 VF ogni 30.000 abitanti, poiché ogni giorno sono in servizio circa 150 VF in tutta la provincia”.
AIUTATECI AD AIUTARVI – “Per elevare il nostro grado di sicurezza e poter meglio tutelare l’incolumità di tutti – concludono –, noi, Vigili del Fuoco, ci sentiamo in dovere di manifestare il nostro assoluto dissenso (oltre alla protesta del 9 dicembre in Piazza Cordusio, prevista una manifestazione anche giovedì 10 dicembre dalle 9:30 alle 13:00
sotto il Palazzo della Regione), e per questo, attueremo forme di protesta a oltranza, fino a che non otterremo interventi finalmente risolutivi”.

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