Ad essere “maliziosi” si direbbe sia una strana coincidenza: il bilancio di liquidazione di Expo ed Arexpo (nella foto Beppe Sala, amministratore Delegato di Expo 2015 e candidato sindaco di Milano) sarà presentato “entro la fine di giugno”, vale a dire dopo le elezioni comunali, vale a dire che i cittadini non potranno disporre di un dato di elevatissima importanza per decidere a chi attribuire la propria fiducia.
La data della discordia, del resto, continua a far penare, e inizialmente i dati avrebbero già dovuti essere presentati lo scorso dicembre. Tutto slittato, invece, ma solo per questioni tecniche: l’operazione richiede i suoi tempi, e null’altro in merito c’è da fare.
Ora la conferma della nuova tempistica è stata comunicata nella seduta congiunta delle commissioni Expo e Partecipate di palazzo Marino, con l’audizione del presidente del collegio dei liquidatori Alberto Grando e del presidente di Arexpo Giovanni Azzone.
“Dopo la mia audizione in commissione d’inchiesta martedì (il 12 aprile 2016, ndr), mercoledì si è riunito il collegio di liquidazione – ha dichiarato Alberto Grando rispondendo alle domande dei consiglieri – e sentiti i revisori è stata chiesta una proroga per il bilancio” al 30 giugno, data entro la quale sarà presentato all’assemblea dei soci. Stessa decisione per Arexpo: “Il Cda di Arexpo – ha spiegato Giovanni Azzone – ha ritenuto con le società di revisione che serve una valutazione da parte dell’Agenzia delle Entrate del valore attuale dell’ala del sito. Per questo è stato deciso uno spostamento del bilancio dal 30 aprile al 30 giugno: avremmo voluto farlo prima, ma l’Agenzia delle Entrate ci ha chiesto di avere dei tempi tecnici”.
Tutto bene, se di mezzo non ci fossero le elezioni comunali e, essendo stato Giuseppe Sala non solo amministratore delegato di Expo, ma ora anche candidato al ruolo di Sindaco di Milano, il dato mancante grida un po’ vendetta per tutti i cittadini che dovranno andare alle urne, e decidere a chi attribuire il proprio voto.
“Possibile che non ci sia un minimo senso di democrazia – hanno commentato il centro destra e il presidente del consiglio comunale Basilio Rizzo – e che non si capisca che i milanesi hanno diritto di sapere come sono stati usati i loro soldi, in una vicenda così importante come Expo, prima di andare a votare?”
Duro anche Riccardo De Corato, di Fdi: “Sala aveva detto che il bilancio sarebbe stato presentato entro aprile, cioè in piena campagna elettorale. E invece non è così”, ha detto al termine della commissione.
“Di più: ha detto – rincarato ancora la dose Basilio Rizzo – che sarebbe stato un pazzo a candidarsi, se i conti non fossero stati a posto, sapendo che il bilancio Expo si sarebbe presentato ad aprile”.
Serafico Sala, che ha replicato: “Io osservo che, con qualche strumentalizzazione, sembrava quasi che io avessi voluto essere reticente a dicembre. Adesso invece il bilancio non si riesce a farlo nemmeno ad aprile. Allora qualcuno dovrebbe farsi qualche domanda prima di fare accuse, come se io non avessi voluto a dicembre rendere chiari i numeri. Ho fatto anche troppo e questa è la prova”. (foto: Presidenza della Repubblica).