Manifestazione contro migranti Caserma Montello Milano via Caracciolo, dopo 130 anni i milanesi perdono il reparto delle Voloire
Si è svolta martedì 6 settembre 2016 una manifestazione, indetta da Lega e FdL, per protestare contro lo sgombero della Caserma Montello di Milan, in via Caracciolo, in favore dei migranti sopraggiunti nella capitale meneghina.
IL TRASFERIMENTO, FISSATO PER L’8 SETTEMBRE PROSSIMO – Era il 10 agosto scorso quando, il consigliere comunale di FI Silvia Sardone, spiegava che oltre 350 militari, con le loro famiglie, stavano facendo di corsa le valigie per lasciare Milano e la Caserma Santa Barbara. E nonostante proteste e lamentele, il trasferimento del Reggimento Artiglieria a Cavallo a Vercelli era (ed è) stato fissato per l´8 settembre 2016.
– “L´emergenza con l´arrivo di oltre 3.300 immigrati nel capoluogo lombardo ha portato al folle progetto di mandare via i militari da Milano per liberare la Caserma Montello (attualmente occupata dai militari e nonostante questo destinata agli immigrati) – aveva puntualizzato Sardone.
IL REPARTO DELLE VOLOIRE: ELIMINATO DA MILANO DOPO 130 ANNI – “La Caserma Santa Barbara avrebbe potuto tranquillamente ospitare anche i militari della Montello, evitando così il trasferimento a Vercelli delle Voloire. Oltre al danno creato ai militari ed alle loro famiglie – ha poi affermato Sardone – viene penalizzata irrimediabilmente la sicurezza della città, in quanto Milano viene privata dopo 130 anni di un reparto ben inserito nel capoluogo lombardo e che è stato responsabile della sicurezza ad Expo, oltre che impegnato nell´operazione Strade Sicure dal 2008”.
– Il piano del trasferimento, infatti, era stato già ipotizzato nel 2013 per motivi di ristrettezze economiche, ma prima Expo e poi gli attacchi terroristici in tutta Europa, avevano portato a un ripensamento da parte del Ministero della Difesa. Un cambiamento del piano voluto dal Governo Monti, spinto anche dalla mobilitazione della società milanese e dalle 6 interrogazioni parlamentari di tutto l´arco costituzionale per lasciare le Voloire a Milano.
– “Questa decisione – continua Silvia Sardone –, che coglie l´occasione dell´emergenza immigrati, è stata invece accelerata in tempi record e portata a termine nei primi giorni di agosto -a camere chiuse per ferie- dando grande prova di democrazia” –.
MENO MILITARI, MAXI ACCOGLIENZA DI IMMIGRATI – “I cittadini milanesi al loro rientro in città si troveranno senza le loro Voloire – ha continuato Sardone – e caserme piene di immigrati, causando un doppio danno. Il Sindaco Sala ha ottenuto dal Ministro Pinotti l´approvazione del piano. Il Governo è ancora in tempo per bloccare questa decisione altrimenti Milano potrà diventare la Caporetto di Renzi e Sala. Esprimo nuovamente il mio sdegno per questo provvedimento che umilia Milano e tutti i milanesi.
IL COMMENTO DELLA LEGA – “Questa è una caserma destinata alle forze dell’ordine e quindi deve tornare ad essere destinata alle forze dell’ordine – ha aggiunto il segretario della Lega Nord Matteo Salvini. – L’Italia ha già dato troppo, quindi dobbiamo iniziare a chiudere e respingere. In Germania parlano di un’isola in cui metterli. Perché no? Questo è un quartiere che ha già qualche problema è aumentarli sembra sciocco”.
– “Faremo tutto quel che è possibile perché in questa caserma ci siano le guardie, non i potenziali ladri”, ha aggiunto Salvini, che parlando poi delle forze dell’ordine ha sottolineato: “Molti della marina militare dell’esercito, polizia e carabinieri mi dicono ‘tenete duro perché avete ragione’. Ovviamente indossano la divisa e lavorano per conto dello stato rispettando quelle che sono imposizioni anche se sbagliate. Aspetto che si facciano vivi pubblicamente anche loro”.
FORTEMENTE CRITICO ANCHE IGNAZIO LA RUSSA, CON FDI – Al presidio hanno preso parte anche i militanti di Fratelli d’Italia; Ignazio La Russa ha sollecitato “una missione non italiana ma internazionale in Libia, per occupare quei quattro porti da cui partono le carrette della morte”. Per La Russa “Il problema” degli sbarchi “non si porrà”, se “noi occupiamo i porti, e contemporaneamente, magari con la Boldrini, facciamo un enorme centro di accoglienza, con tutti i crismi di umanità, e costringiamo l’Europa a suddividere tra i vari paesi quelli che hanno diritto di venire”.