Il Def è stato approvato: via libera del Consiglio dei ministri al Documento di economia e finanza, accompagnato dal Programma nazionale di riforme. Vediamo, nel dettaglio, di cosa si tratta:
COS’È IL DEF – Il Def ridisegnerà il quadro macroeconomico italiano, inglobando la correzione del deficit strutturale pari allo 0,2% del Pil chiesta dall’Ue per evitare una procedura sui conti pubblici. Per reperire le risorse, circa 3,4 miliardi, il Mef punta soprattutto a tagli della spesa e lotta all’evasione Iva. Secondo gli ultimi rumors, il Governo starebbe inoltre pensando a un riordino delle accise sui tabacchi, che dovrebbe portare nelle casse pubbliche circa 200 milioni di euro. Nessun ritocco in vista invece, al momento, su alcolici e benzina.
Ecco in sintesi alcuni interventi che dovrebbero far parte del Programma nazionale delle riforme:
REDDITO DI INCLUSIONE – Nel piano del governo ci dovrebbe essere una parte decicata alla lotta alla povertà. L’ipotesi e quella di estendere il reddito di inclusione a chi perde il posto di lavoro.
CUNEO FISCALE – Per dare una spinta all’occupazione il governo punta ad un taglio del cuneo fiscale, attraverso la riduzione dei contributi a carico di imprese e lavoratori. L’ipotesi più probabile riguarda la decontribuzione per le assunzioni stabili degli under 35.
VOUCHER – Dopo l’abolizione dei voucher l’esecutivo punta ora a una nuova regolamentazione del lavoro occasionale. Tra le diverse ipotesi in campo prende quota una riproduzione riveduta e corretta del lavoro a chiamata. L’idea e quella di eliminare i vincoli di età attualmente in vigore (meno di 25 anni e piu di 55), e di allargare il campo di applicazione.
CONCORRENZA – Il ddl concorrenza è una delle riforme chiave che il governo intende completare. Nel testo del disegno di legge figurano tutta una serie di materie a tutela dei consumatori: dagli sconti sull’Rc auto alla questione dei farmaci di fascia C con obbligo di ricetta, che possono essere venduti solo in farmacia.
PRIVATIZZAZIONI – Il governo è intenzionato a mettere a punto un piano di privatizzazioni che tendenzialmente dovrebbero portare nelle casse dello Stato circa 8 miliardi. Ma la materia è scottante e politicamente sensibile. Il Pd, il partito di maggioranza del governo, ha già espresso la propria contrarietà a ulteriori dismissioni.
(Fonte: www.adnkronos.com)