È stata emessa una nuova ordinanza di custodia cautelare per la 31enne bosniaca che “formava” baby borseggiatori tra i 10 e i 13 anni poi mandati ad “operare” presso le stazioni di Milano Centrale e Roma.
Secondo quanto spiegato, la donna si trovava nel carcere di Rebibbia e sarebbe uscita entro poche ore, quando gli operatori preposti hanno ricevuto un provvedimento del magistrato Adriana Blasco della procura milanese. Ed è rimasta in prigione, con un cumulo pene di 11 anni, 9 mesi e 8 giorni.
La donna, infatti, è ritenuta essere una sorta di madrina utilizzata per trasformare in borseggiatori provetti gruppi di 8-10 ragazzini dai 10 ai 13 anni.
Alla base del nuovo provvedimento, gli investigatori hanno sottolineato l’importanza dell’esecuzione prima della scarcerazione, perché hanno scoperto che dopo 4-6 mesi di carcere la donna spariva poi per almeno altri 10 mesi, rifugiandosi in Francia o nei paesi dell’est.
La 31enne aveva raggiunto 36 alias diversi, collezionando numerosi fermi da parte delle Forze dell’Ordine.
I carabinieri del nucleo ‘Catturandi’ del comando provinciale di Milano hanno quindi notificato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere e, stavolta, per il momento la donna non uscirà.