Sono ripresi anche quest’anno i servizi congiunti sotto l’egida della Prefettura e Questura di Milano per dare attuazione al Protocollo d’Intesa finalizzato al contrasto dell’abusivismo nel settore dell’autotrasporto, sia di merci che di persone.
In quest’ultimo ambito, particolare attenzione viene posta all’efficienza dei dispositivi di equipaggiamento degli autobus che, sebbene debbano essere sottoposti a una regolare visita di revisione annuale, troppo spesso presentano gravi difformità tecniche, tali da pregiudicare gravemente la sicurezza dei passeggeri e degli altri utenti della strada.
È in tale contesto che venerdì scorso, in un servizio congiunto con personale della Motorizzazione Civile e della Polizia Locale di Milano, svoltosi in prossimità del centro urbano, sono stati sottoposti a controllo 18 autobus adibiti a servizio di noleggio con conducente (viaggi di istruzione, trasporti a lunga percorrenza etc.), di questi ben 5 sono risultati non in regola.
L’attività è stata organizzata per settori e competenze e, in particolare, gli operatori della Polizia Stradale hanno riscontrato difetti inerenti i sistemi di ritenuta dei sedili riservati ai passeggeri (cinghie bloccate), estintori sprovvisti di revisione e ancorati al telaio con fascette da elettricista in modo tale da non consentire un rapido utilizzo, centraline di controllo del filtro antiparticolato FAP (per la riduzione delle masse inquinanti) non funzionanti.
Uno di questi autobus, a due piani, idoneo al trasporto di oltre 80 persone, nella fattispecie di studenti, circolava con gli ammortizzatori di un asse completamente divelti e dunque privi di qualsiasi efficacia. È scattata immediatamente la sospensione dalla circolazione, con obbligo di presentarsi presso la Motorizzazione per la necessaria visita di collaudo. All’impresa è stato intimato di sostituire il mezzo al fine di ripristinare adeguati standard di sicurezza per il viaggio di ritorno dei passeggeri.
La Polizia Locale si è concentrata anche su altri aspetti del codice della strada e, nello specifico, ha proceduto per alcune violazioni ex art. 23 C.d.S. (pubblicità abusiva), rilevando altre inefficienze con la collaborazione e il consulto del personale della MCTC del capoluogo.