La Polizia di Stato, nella mattina del 5 aprile 2018, a Milano, ha dato esecuzione agli ordini di liberazione, emessi dall’Autorità Giudiziaria, degli appartamenti occupati abusivamente in via Cavezzali. “Si è provveduto al censimento degli abitanti delle unità abitative – ha comunicato la Questura –, occupate abusivamente, e si è provveduto al loro allontanamento d’intesa con i proprietari dei locali che provvederanno alla messa in sicurezza”.
Il servizio è stato predisposto dal Questore di Milano Marcello Cardona, Autorità tecnica di Pubblica Sicurezza, allo scopo di tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica con un dispositivo coordinato, per le attività di Polizia Giudiziaria conseguenti all’attuazione delle procedure esecutive e al censimento degli occupanti abusivi, dal Dirigente dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e, per l’impiego dei nuclei di Forza Pubblica dislocati nelle vie adiacenti, da parte del Dirigente del Commissariato Garibaldi Venezia in considerazione dell’elevato numero di persone coinvolte.
Il servizio è iniziato alle ore 05:00 con un briefing operativo dove sono state pianificate nei dettagli le modalità d’intervento. Il controllo è iniziato alle ore 6:00 e si è sviluppato su gli otto piani che interessano lo stabile, con l’accesso del personale della Polizia di Stato dislocato ad ogni singolo piano e diretto, ognuno, da un funzionario per poter effettuare le operazioni di controllo in modo simultaneo con l’ausilio dei Vigili del Fuoco per aprire, dei circa 180 appartamenti, le abitazioni chiuse.
L’attività della Polizia di Stato, svolta da personale della Questura con l’Ufficio Prevenzione Generale, DIGOS, Squadra Mobile, dei Commissariati, della Divisione Anticrimine, dell’Ufficio Immigrazione, dell’Ufficio Tecnico Logistico, del Reparto Volo, del Reparto Prevenzione Crimine, Reparto Mobile, Polizia Scientifica, e unità cinofile, si sta concludendo con l’accompagnamento di 70 persone in Questura per essere messe a disposizione dell’Ufficio Immigrazione per la valutazione del loro stato sul territorio nazionale.
Lo sgombero è stato effettuato con l’impiego di 700 uomini, con l’ausilio dei militari dell’Arma dei Carabinieri, dei Vigili del Fuoco, della Polizia Locale e del Comune di Milano per provvedere, con la Protezione Civile, all’eventuale collocazione dei nuclei familiari richiedenti, individuando idonea sistemazione alloggiativa.
AGGIORNAMENTO del 7 aprile 2018: A seguito delle attività svolte ieri in via Cavezzali 11 a Milano si riportano di seguito gli esiti dell’attività:
• n. 202 persone controllate sul posto;
• n. 71 persone di varie nazionalità, di cui 1 minore, accompagnate in Questura;
• n.2 appartamenti sottoposti a sequestro preventivo;
• n.98 appartamenti, occupati abusivamente, liberati e restituiti alla proprietà;
• n.10 autoveicoli e 2 motocicli sequestrati amministrativamente;
• n. 68 appartamenti perquisiti ex art.103 PDF 309/90;
• n.2 famiglie con minori affidate al sostegno dei servizi del Comune;
• n. 43 persone indagate in stato di libertà;
• n. 2 persone destinatarie di ordinanza di esecuzione per la carcerazione e contestuale decreto di sospensione;
• 47 degli accompagnati messi a disposizione dell’ Ufficio Immigrazione.
Tutti gli appartamenti sono stati posti in sicurezza eliminando le bombole di gas e gli impianti elettrici abusivi.
Al termine degli accertamenti esperiti dall’Ufficio Immigrazione della Questura di Milano, 45 cittadini stranieri sono risultati destinatari di provvedimenti: 11 cittadini stranieri sono stati trattenuti preso i CPR di Potenza, Torino e Roma. Ad uno straniero è stata applicata la misura alternativa al trattenimento presso il CPR la quale prevede l’obbligo di presentazione presso gli uffici di PS sino al rimpatrio; nei confronti di 10 cittadini stranieri è stata emessa l’espulsione del Prefetto eseguita dal Questore di Milano con l’ordine di lasciare il Territorio nazionale entro 7 giorni; a 5 cittadini comunitari è stato notificato il decreto di allontanamento dal territorio nazionale e per 18 cittadini stranieri, prevalentemente di origine magrebina, è stata disposta l’esecuzione immediata del rimpatrio previa convalida del Giudice di Pace.