Vendo casa: da quale parte cominciare
Sono svariati i motivi che possono spingere a dire: vendo casa. Si vende perché serve un’abitazione più grande o, al contrario, per cercarne una più piccola dove trasferirsi. A volte si prende la decisione perché il lavoro obbliga a un trasferimento, altre perché si è ricevuto in eredità l’appartamento di un parente. Qualunque sia la motivazione, è solo il punto di partenza di un viaggio impegnativo. A volte ci si illude di potere fare da soli, ma affidare il compito ai professionisti di un’agenzia immobiliare paga in termini di risparmio di preoccupazioni e tempo sprecato, e in termini economici: a fronte della percentuale che si dà all’agenzia per il lavoro che svolge, si hanno maggiori possibilità di vendere prima e di vendere bene. Perché i rischi del vendo casa da solo non sono pochi: ecco come riconoscerli.
Vendo casa: i documenti da avere
Prima di cominciare a fare annunci, stabilire prezzi, fissare appuntamenti bisogna preoccuparsi di raccogliere la documentazione senza la quale sarà impossibile vendere casa. Ecco quali documenti servono per vendere casa:
- bisogna procurarsi l’APE, ovvero l’attestazione di prestazione energetica da ottenere già prima della vendita. Attenzione, perché altrimenti si rischiano multe salate: da 3.000 a 18.000 euro. Nel momento in cui si mette l’annuncio di vendita sui giornali o internet bisogna riportare l’Ipe, cioè l’indice di prestazione energetica, la classe energetica A, B, G di appartenenza oltre che il valore IPEG che è il valore tra consumo per riscaldamento invernale e produzione di acqua calda.
- Tra i documenti necessari per la vendita serve il nuovo certificato di agibilità dell’immobile, che attesta le condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico degli edifici e degli impianti istallati.
- All’agenzia delle Entrate è necessario chiedere la visura ipotecaria dell’immobile per attestare che la casa non è gravata da ipoteche, pignoramenti o decreti ingiuntivi.
- Fondamentale è il recupero dell’atto di provenienza, ovvero l’atto notarile di acquisto, donazione, divisione oppure della dichiarazione di successione.
- Infine, bisogna riunire la documentazione catastale: planimetrie del catasto, estratti di mappa, eventuali variazioni catastali e frazionamenti che se non indicate andranno richieste direttamente al Catasto; e se lo fa lo studio del notaio diventa un servizio costoso.
Vendo casa: occhio al prezzo
Quando ci si rivolge a un’agenzia immobiliare si ha la certezza che l’immobile verrà valutato in base allo studio di parametri reali e obiettivi che implicano la valutazione dello stato e la tipologia dell’immobile, l’analisi del mercato di zona e l’analisi comparativa degli immobili eventualmente concorrenti. Quando si fa da soli, è impossibile avere accesso a tutte queste informazioni e quindi ci si muove al buio, con l’aggravante che spesso non si è abbastanza oggettivi da valutare i difetti della propria casa e non si ha l’esperienza per identificare i potenziali pregi. Il rischio che si corre è inevitabilmente quello di sbagliare prezzo e quindi vendere a meno di ciò che si poteva ottenere o al contrario sovrastimare e non riuscire a vendere.
Mai sottovalutare la complessità della gestione
Gestire una casa in vendita è impegnativo. Chi lo fa di mestiere lo sa. Al contrario di chi dice: ‘Vendo casa da solo, che ci vuole? Metto qualche annuncio e via’, rischia delusioni. Perché un annuncio in Rete e come un pesciolino buttato in un oceano, si perde nelle infinite onde del mare di Internet, nessuno lo nota se non è inserito in un circuito che gode di visibilità. E se anche si ha la fortuna di ricevere richieste di informazioni, bisogna sapere come gestire gli appuntamenti – sapere filtrare, riconoscere fregature e visite inutili – e avere il tempo per farlo. E il preliminare di vendita, il cosiddetto compromesso, chi lo prepara? Se non ci pensa l’agenzia, il rischio di combinare guai è elevato. Tutto sommato, alleggerirsi il pensiero e pagare qualcuno perché si sobbarchi tutti i compiti non è così male.