Cultura e Società

“La fattoria degli animali” in scena al PACTA Salone

La regia di Giovanni Battista Storti porta al PACTA Salone dal 9 aprile il romanzo allegorico di George Orwel

Ancora parte della rassegna DonneTeatroDiritti, dal 9 al 17 aprile al PACTA Salone di Milano va in scena “La fattoria degli animali”, una narrazione scenica corale, da George Orwell per la regia di Giovanni Battista Storti, una coproduzione PACTA dei Teatri – Teatro Alkaest: una favola distopica che fa riflettere su un diritto e su un principio spesso dato per scontato, la libertà di pensiero e di espressione sempre minacciata, anche nel proprio ambiente.

La fattoria degli animali (1944)

Apologo sul tradimento della rivoluzione, pamphlet dalla scrittura tersa, incalzante, “favola” allegorica in cui la trasparenza dei riferimenti politici mai scade in didascalismo, è assurto a piccolo classico della letteratura anglosassone del ‘900.

Con pessimismo profetico, che anticipa l’utopia infernale di 1984, Orwell sembra spiare, assieme agli animali traditi e umiliati, il banchetto sguaiato e rissoso cui s’abbandonano i vecchi e i nuovi padroni. Questa favola distopica fa riflettere su un diritto e su un principio spesso dato per scontato. La libertà di pensiero e di espressione è sempre minacciata. Anche nel proprio ambiente.

Lo spettacolo fa parte della sedicesima edizione di DonneTeatroDiritti. La rassegna 2025 dal titolo Se la Libertà è in pericolo si pone come percorso culturale per mettere in evidenza l’attualità del pensiero di figure punto di riferimento nella cultura dell’emancipazione e delle libertà, ma anche di ritrovare il filo rosso lungo un percorso che parla di violenza e ingiustizia verso i più deboli, di diritto alla qualità della vita, di disuguaglianze sociali ed economiche, di dignità e diritti di popoli e individui.

Se la libertà è in pericolo, è il tema scottante dell’ultima edizione di DonneTeatroDiritti – spiega la curatrice della rassegna Annig Raimondi. Autori come Orwell, Oscar Wilde, la storia della prima moglie di Mussolini, fino all’esodo palestinese del ’48 per parlare di libertà dei cittadini, autonomia degli intellettuali, condanna della repressione dei regimi illiberali mettendo in guardia contro manipolazione della realtà e di condizionamento delle coscienze.

Nato nel 2009, questo progetto conta su diverse collaborazioni con enti e associazioni che hanno a cuore i diritti umani, con particolare attenzione alle categorie più vulnerabili. Ha avuto il sostegno di Fondazione Cariplo, Regione Lombardia e Commissione Pari Opportunità del Comune di Milano”.

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