Trapianto braccia Monza ospedale San Gerardo, si cerca il donatore
“Siamo in attesa che il telefono squilli”. A spiegare la situazione è Massimo Del Bene, responsabile della Chirurgia plastica e della mano all’ospedale San Gerardo di Monza, dove si attende un donatore per ridare le braccia a un ragazzo moldavo di 29 anni, candidato in attesa di quello che diventerebbe il primo trapianto bilaterale di arti superiori in Italia.
L’Italia sui trapianti bilaterali di mani è stata tra i pionieri, proprio con il San Gerardo; la ‘prima nazionale’ di questo tipo di intervento avvenne nel 2010 proprio a Monza, dove un’impiegata varesotta, allora 52enne, venne sottoposta al trapianto bilaterale di mani.
L’attuale paziente moldavo, ora 29enne, a causa di un incidente domestico con l’elettricità, a 13 anni venne sottoposto a un’amputazione bilaterale: a destra, a livello della spalla; a sinistra, a livello del gomito.
Il giovane, dopo aver affrontato un lungo e delicatissimo percorso pre-operazione, ora è pronto per l’operazione che gli cambierà la vita.
Al momento le cellule staminali mesenchimali prelevate dal midollo dello stesso paziente sono ‘accudite’ nella cell factory del San Gerardo: saranno utilizzate per depistare gli anticorpi e aiutare l’organismo a non rigettare i nuovi arti.
Un escamotage che ha funzionato per la paziente operata nel 2010, che oggi “sta molto bene – racconta il Dr. Del Bene, – e assume un solo farmaco antirigetto”, invece dei canonici 3 previsti per il tipo di trapianto subito.
Non solo: “Dai controlli eseguiti a distanza di 4 anni dall’operazione, risultavano sempre più espanse le aree corticali motrici e sensoriali”.
Quando arriverà la telefonata del ‘Nord Italia Transplant Program’ per annunciare la presenza di un donatore disponibile in Lombardia, se si rivelerà compatibile sotto più profili, il giovane verrà finalmente operato, iniziando la sua nuova vita (foto: wikipedia.org).
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