Intossicazione da funghi: come si manifesta, cosa fare, contatti con Centro Antiveleni
Anche se il consumo dei funghi non si verifica solo in autunno, ma ormai è presente in tutte le stagioni, sicuramente con settembre aumenta la disponibilità in natura e con questo gli immancabili casi di avvelenamento.
LE SPECIE PIÙ PERICOLOSE – Tra le specie più pericolose l’Amanita phalloides e Cortinarius orellanus. Le loro tossine provocano danni irreversibili, rispettivamente, a fegato e reni. Per i casi più gravi il trapianto in tempi rapidi è l’unica alternativa possibile.
– L’avvelenamento da funghi è un pericolo da non sottovalutare per cui il Centro Antiveleni di Milano riceve centinaia di richieste d’intervento ogni anno. Negli ultimi 4 anni agli specialisti del centro sono giunte oltre 4.000 richieste di consulenza, molte delle quali hanno riguardato dei bambini.
COME SI MANIFESTA L’INTOSSICAZIONE – Le manifestazioni cliniche sono a volte sfumate e sfuggono al controllo medico perché scambiate dal paziente, ma a volte anche dal medico curante, per sindromi gastroenteriche simil-influenzali.
– Spesso nell’intossicazione sono coinvolti più commensali e a seconda dell’esordio dei sintomi si possono distinguere quelli a breve latenza, che insorgono tra i 30 minuti e le 6 ore dall’ingestione, e quelli a lunga latenza, tra le 6 e le 20 ore. In caso di ingestione di più specie fungine, ovviamente il tempo di comparsa dei disturbi non è significativo: una specie con breve latenza maschera quella con latenza lunga.
– Le sindromi a breve latenza sono:
– sindromi gastrointestinali (nausea, vomito, diarrea, dolori addominali, disidratazione)
– sindrome panterinica (sonnolenza, agitazione, disorientamento, convulsioni)
– sindrome muscarinica (sudorazione, lacrimazione, ipotensione, difficoltà respiratorie)
– sindrome psicotropa (allucinazioni)
– sindrome coprinica (in associazione ad alcool: arrossamento cutaneo, agitazione, ipotensione)
– sindrome paxillica (per ingestioni ripetute, anemia emolitica)
– sindrome nefrotossica (insufficienza renale transitoria)
– Le sindromi ad esordio più tardivo di solito caratterizzano le intossicazioni più pericolose, che hanno come organo bersaglio il fegato, e che nei casi più gravi possono portare a danni molti seri, tanto che, a volte, l’unico rimedio è un trapianto salva-vita. In particolare sono:
– sindrome falloidea (ripetuti episodi di vomito e diarrea, epatite acuta con
possibile necessità di trapianto. È potenzialmente mortale)
– sindrome orellanica (insufficienza renale con necessità di dialisi o trapianto)
– sindrome giromitrica (sonnolenza, agitazione, convulsioni, contrattura
muscolare, anemia emolitica, danno epatorenale)
COSA FARE – Tra le regole d’oro c’è quella di non improvvisarsi esperti e di rivolgersi sempre ad un micologo professionista per fargli controllare il raccolto (servizio offerto gratuitamente dalla ATL di appartenenza). Anche perché in alcuni casi le specie tossiche sono davvero dei “sosia” di quelle innocue e ci vuole un occhio allenato per saperli riconoscere.
– Se, dopo l’ingestione di funghi non controllati, insorgono disturbi, non tentare di curarsi da soli ma recarsi in Pronto Soccorso, portando con sé tutti i residui di funghi, sia quelli cotti sia quelli crudi e i resti di pulizia. Se altre persone hanno consumato gli stessi funghi, contattarli immediatamente ed inviarli al Pronto Soccorso.
TERAPIE – Non esiste un antidoto in grado neutralizzare le tossine mortali dei funghi, ma è necessario allontanarle il prima possibile dall’organismo, con la lavanda gastrica e la somministrazione di carbone vegetale in polvere, oltre all’infusione di liquidi per via endovenosa, necessaria per riequilibrare la perdita di acqua e sali minerali, determinata dai ripetuti episodi di vomito e diarrea.
CONTATTI PER EMERGENZE – In caso di emergenza, contattare il Centro Antiveleni dell’ospedale di Niguarda di Milano al numero 02 661.010.29
– Il Centro Antiveleni (CAV) fornisce consulenza tossicologica specialistica al pubblico ed agli operatori sanitari per la diagnosi, la cura e la prevenzione delle intossicazioni acute.
– Il Centro è attivo 24 ore su 24 con la sua linea telefonica dedicata all’emergenza.
– E’ riferimento nazionale per le intossicazioni acute del territorio italiano (il 35% delle richieste di consulenza telefonica proviene dalla regione Lombardia, mentre il 65% dalle altre regioni italiane).
(foto: wikipedia.org)