Accesso animali da compagnia in luoghi pubblici Spino d’Adda, emessa l’ordinanza è scoppiata la polemica
SPINO D’ADDA – Il primo cittadino di Spino d’Adda (CR), Paolo Riccaboni (nella foto), ha emesso un’ordinanza che concede l’accesso degli animali da compagnia in tutti i luoghi aperti al pubblico, quindi nei pubblici esercizi (in primis nei bar), negli uffici, nei parchi (non nelle aree bambini) e sui servizi di trasporto pubblico.
Per i cani è fatto obbligo di utilizzare il guinzaglio e, se di grossa taglia, devono avere la museruola da applicare in caso di necessità: gli animali non devono sporcare o arrecare disturbo. Inoltre, qualunque deiezione va ovviamente immediatamente rimossa.
I commercianti del paese sono divisi. Alcuni plaudono l’iniziativa, come molti cittadini, ma alcuni baristi sono scettici. C’è chi continua a vietare l’ingresso ai cani e, per questo, è già stato richiamato per iscritto da Riccaboni, che ha specificato: “I cartelli ‘qui non posso entrare’ devono sparire”.
Per poter esibire tali cartelli, la delibera stabilisce che il titolare dell’esercizio deve presentare in Comune apposita istanza, “applicabile di fatto ai locali utilizzati per la preparazione e la conservazione degli alimenti – ha sottolineato ancora il sindaco. – Gli altri devono sparire”.
Lo stesso sindaco, del resto, che è farmacista, consente l’ingresso ai cani nella sua attività.
La polemica si è infiammata su internet, dove non sono mancate provocazioni come l’intenzione, palesata da qualche dissenziente, di procurarsi un maiale e portarlo al guinzaglio nella farmacia di cui sopra. I merico, Riccaboni non ha perso tempo a ribattere con una battuta: “Un maiale non è comunque un animale da compagnia!”
Il titolare del locale supermercato, invece, ha scritto all’Asl “per sapere se questa ordinanza sia corretta o meno”. L’esercente teme infatti che “possano ingenerarsi problemi con la clientela”.
Su questo punto, Riccaboni ha spiegato che “laddove si preparano alimenti, i cani possono non entrare. E’ altresì chiaro che non penso un cane si metta a camminare sul bancone di laboratorio di una pasticceria, in genere inaccessibile anche ai clienti”.
Entusiasta l’associazione animalista con sede nel comune limitrofo, “UnaRivolta” di Rivolta d’Adda, che spera l’esempio di Riccaboni sia seguito da altri sindaci, e puntualizza “Riccaboni si è solo adeguato a una normativa esistente e di carattere nazionale, facendo chiarezza su possibili ambiguità, ma i commercianti devono capire che non è lui a imporre che i cani entrino nei bar o nei negozi. La stessa Anci, Associazione Comuni Italiani, ha ricordato che vietare l’ingresso ai cani nei locali pubblici e quindi negli esercizi commerciali è illegale.
“L’ordinanza emessa da Riccaboni – proseguono gli animalisti –, è per noi occasione per ricordare quanto prescritto dal D.P.R. 320/54 (Regolamento della polizia veterinaria) il quale ammette l’accesso ai cani nei locali pubblici e sui mezzi di trasporto purché siano al guinzaglio. Insomma, nessun esercente può vietare l’ingresso ad alcun cane, a meno di aver apposto specifico cartello all’ingresso.
“Per apporlo – proseguono –, Riccaboni chiede che il titolare debba presentare motivata istanza agli uffici comunali, sulla base di concrete esigenze di tutela igienico sanitaria. Tutto questo vige non soltanto ora che Riccaboni ha emesso ordinanza, ma da molto prima. Il primo cittadino si è solo adeguato a norme nazionali e ne ha messo a conoscenza i concittadini.
“Ringraziamo il sindaco Riccaboni – conclude l’associazione “UnaRivolta” – per la sensibilità ancora una volta dimostrata e speriamo molti altri sindaci seguano il suo esempio”.
Dalla sua, il Sindaco spiega che si tratta di un altro passo “nella creazione di una Spino d’Adda più verde, ecologica e amica degli animali” e anticipa di avere tante altre idee in questo senso, da mettere in pratica a stretto giro.
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Silvia Tozzi