Itinerari a Vigevano, Certosa di Pavia e Oltrepo’, gli eventi autunnali e le meraviglie da vedere in settimana o nel weekend
Poche province italiane possono vantare la varietà di ambienti e paesaggi che troverete scoprendo Pavia ed il suo territorio.Questo autunno, in particolare, Pavia ospiterà non solo il consueto appuntamento con Autunno Pavese DOC (giunto alla 61ª edizione, dal 4 al 7 ottobre 2013, presso il Palazzo delle Esposizioni), ma anche l’imperdibile mostra Monet au coeur de la vie presso le Scuderie del Castello Visconteo, aperta al pubblico fino al 15 dicembre 2013.
Il nostro viaggio inizia a Vigevano, bella e ricca città della Lomellina a soli 35 chilometri da Milano (ci si arriva con la Statale che, puntando verso ovest, supera Abbiategrasso ed il Ticino), mentre da Torino bisogna seguire la A4 in direzione Milano fino a Novara Est, per poi percorrere i 25 chilometri che, attraverso Trecate e Cerano, portano a Vigevano.
La posizione della Città, dominante il corso del Ticino, ci spiega perché Vigevano fu già nel Medioevo un’importante piazzaforte. Già i Visconti, infatti, nel Trecento ampliarono il Castello, ma fu negli anni di Ludovico il Moro (che qui nacque), tra la fine del Quattrocento ed i primi decenni del Cinquecento, che Vigevano si trasformò in un vero e proprio modello urbanistico rinascimentale, con la favolosa piazza Ducale (al cui disegno pare abbiano contribuito Leonardo da Vinci e Bramante), da sempre cuore commerciale e salotto della città, cinta uniformemente su tre lati da ricchi portici, un tempo interrotti in corrispondenza della Torre per permettere l’accesso diretto al Castello.
Il quarto lato della piazza è invece occupato dalla facciata del Duomo, ricostruita in stile barocco nel 1680, mentre l’interno è d’impronta rinascimentale, ricco di opere d’arte. Altrettanto bello è il Castello, grande complesso architettonico che comprende il Palazzo Ducale, la Falconiera, le Scuderie (oggi sede di un museo archeologico), eleganti logge, il cortile, la medievale strada coperta e un ponte fortificato lungo più di 150 metri, che collega il Castello alla Rocca Vecchia.
A dominare tutto, Piazza, Castello, Città e pianura, la famosa Torre del Bramante, alta 70 metri, su livelli rientranti e merlati. Un’ultima passeggiata lungo le mura meridionali del Castello vi permetterà di godere meglio la scenografia del complesso; arrivati a San Pietro Martire, bell’esempio di gotico lombardo, si può infine ritornare sulla piazza Ducale percorrendo via del Popolo.
Lasciamo Vigevano verso sud, costeggiamo La Sforzesca, immensa tenuta agricola e di caccia tardo gotica di Ludovico il Moro, superiamo il Ticino sul ponte di barche di Bereguardo e costeggiamo il fiume fino alle prime case di Pavia.
Prima di visitare la città, una deviazione di pochi chilometri ci porta alla Certosa. Ci troviamo in un’area che segnava l’estremità settentrionale dell’immenso parco del Castello Visconteo di Pavia. Qui, nel 1396, Gian Galeazzo Visconti decise di edificare il mausoleo della famiglia, ed i lunghi lavori di realizzazione (150 anni, praticamente in contemporanea al Duomo di Milano) portarono ad un assoluto capolavoro del Rinascimento.
Arrivando dalla pianura, il grande complesso offre subito una decisa immagine di ricchezza, dovuta tanto alle dimensioni quanto alla pluralità di stili che la compongono, con una complessiva armonia in cui bene si integrano gli stili romanico, gotico e rinascimentale. Si accede poi da un vestibolo, sul cui portale si trovano i medaglioni del fondatore Gian Galeazzo Visconti e del figlio, Filippo Maria.
In fondo al cortile, la Chiesa, con la facciata ricchissima di marmi, decorazioni, medaglioni e statue, bassorilievi narranti la fondazione della Certosa, la vita di San Brunone (fondatore dell’Ordine Certosino), di San Siro e della Vergine.
Altrettanto magnifiche sono le bifore, le edicole e le logge che ornano la parte superiore della facciata.
L’interno si presenta con un più marcato stile gotico, con tre luminosissime navate (merito delle tante aperture e della pietra chiara), e volte doviziosamente affrescate. Notevoli per ricchezza di decorazioni e di opere d’arte sono anche le cappelle laterali.
Vi suggeriamo di continuare la scoperta della Chiesa e dei chiostri con i gruppi guidati dai monaci. Ammirerete il favoloso coro finemente intarsiato, l’altare, i transetti e l’abside della chiesa, la sagrestia vecchia, il presbiterio, la sala del lavabo, tutti ambienti impreziositi da marmi, sculture, dipinti, dai monumenti funebri dei grandi protagonisti del Rinascimento lombardo. Visiterete il Chiostro Piccolo, la Biblioteca, il Refettorio ed il chiostro Grande con le sue 24 celle: tutti ambienti diversi tra loro, ma tutti rispettosi e funzionali ai doveri di raccoglimento e meditazione che impone la regola monastica.
Inoltre, ricordiamo che il 24 Dicembre, in una suggestiva cappella laterale, riscaldata e da poco restaurata, si celebra ogni anno la Messa di Natale, evento sempre molto atteso in quanto a fascino e dolcezza ineguagliabile (per informazioni e apertura del cancello, telefono 0382-92.56.13).
Lasciamo la Certosa ed in pochi minuti siamo a Pavia.
Qui si conclude la prima parte del nostro itinerario.
Ci vediamo la prossima settimana per proseguire il viaggio alla scoperta di Pavia e dell’Oltrepò.
Buon viaggio!
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Giulio Ciaffi