Diagnosi precoce Alzheimer, test innovativo al Gemelli di Roma, basato su quantità del rame nel sangue

L’ALZHEIMER, IL 70% DEI CASI DI DEMENZA NEL MONDO – 24 milioni di individui nel mondo sono affetti da demenza, il 70% dei quali dalla malattia di Alzheimer.
– A promuovere l’evento volto a discutere la nuova terapia è stata la Canox4drug, società italiana di ricerca nel campo biomedico, nata nel 2012, che vanta la collaborazione di esperti con un’esperienza ventennale nel settore.
– L’obiettivo degli imprenditori e professionisti selezionati che ne fanno parte è quello di realizzare strumenti innovativi per la diagnosi precoce e la cura di malattie neurodegenerative. Tra queste, la malattia di Alzheimer, la forma più comune di demenza, ad oggi ritenuta incurabile.
LA RELAZIONE TRA ALZHEIMER E RAME NEL SANGUE – I Ricercatori dell’Associazione Fatebenefratelli per la Ricerca (AFaR), guidati dalla Dott.ssa Rosanna Squitti, hanno progressivamente dimostrato che nella demenza di Alzheimer esiste una relazione tra declino cognitivo e livelli di rame “libero” presente nel sangue, ossia quella quota di rame circolante non legato alla proteina che normalmente lo trasporta, la ceruloplasmina (rame Non-Ceruloplasminico). – Livelli eccessivi di questo tipo di rame sono tossici e aumentano il rischio di ammalarsi di Malattia di Alzheimer.
– Questo tipo di anomalia, se rilevata per tempo, aiuta anche a meglio identificare quei casi pre-sintomatici (i cosiddetti Mild Cognitive Impairment = MCI) che hanno un elevato rischio di sviluppare la malattia nei successivi 5-6 anni.
– Infatti, nel gruppo preso in esame e seguito per 6 anni, mentre gli MCI con rame normale avevano circa il 20% di probabilità di progredire in Alzheimer, in quelli con rame elevato tale probabilità saliva oltre il 50%.
IL TEST: INNOVATIVO, SEMPLICE E GIA’ OPERATIVO AL “GEMELLI” DI ROMA – “Il metodo messo a punto dalla Dott.ssa Squitti era tipicamente un test di laboratorio – ha spiegato il team di medici, – molto utile per la ricerca, ma poco utilizzabile come test clinico su larga scala.
– Di recente, Canox4drug, in collaborazione con l’AFaR, ha sviluppato C4D, un test innovativo in grado di misurare la quantità di rame Non-ceruloplasminico in circolo con rapidità, altissima precisione e replicabilità.
L’iter da seguire è semplice: è sufficiente sottoporsi ad un prelievo ematico. Il sangue prelevato viene analizzato per mezzo di una sonda fluorescente, che emette dei segnali; il cambiamento di emissione è proporzionale alla quantità di rame Non-ceruloplasminico presente nel campione.
– Tale test è già pienamente operativo presso il Policlinico Agostino Gemelli di Roma, ma sarà presto reso disponibile in molti altri ospedali e centri italiani che si occupano di Alzheimer.
– “L’interesse verso questo nuovo “killer” – specificano i medici, – deriva anche dal fatto che, a differenza di altri fattori di rischio, può essere normalizzato grazie ad un intervento terapeutico che i Ricercatori stanno già mettendo a punto.
INFO E CONTATTI – Per ulteriori informazioni, è disponibile il numero dell’ufficio relazioni col pubblico del Policlinico Gemelli di Roma: 06-35510330 06-35510332
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Di Redazione