Quando ricorrere all’ortodontista
Le malocclusioni su ripercuotono negativamente a livello della colonna vertebrale provocando disturbi fisici fastidiosi come la cefalea, infiammazioni a livello cervicale e delle vertebre, squilibri nella postura e problemi alla vista e all’udito.
Le malocclusioni possono dipendere da diversi fattori:
– il disallineamento dentale ossia un errato posizionamento dei denti all’interno dell’arcata mascellare oppure un errato sviluppo dei denti;
– anomalie costituzionali delle ossa delle mandibole e delle mascelle.
Come interviene l’ortodonzia
Compito dell’ortodonzia è quello di correggere tali anomalie a livello osseo e a livello di posizionamento dei denti in modo da ripristinare gli equilibri tra struttura ossea, dentale, tendinea e muscolare attraverso un corretto allineamento dei denti forzato attraverso degli apparecchi ortodontici.
Gli apparecchi ortodontici inseriti all’interno della bocca ed ancorati ai denti attraverso delle forze di trazione e di pressione portano allo spostamento dei denti in base allo studio preventivamente effettuato dall’ortodontista sulla bocca del paziente
Apparecchi ortodontici
Gli apparecchi ortodontici si distinguono principalmente in mobili e fissi, e vengono scelti dall’ortodontista in base alla tipologia di anomalia da curare e alle esigenze di ogni singolo paziente.
Un apparecchio mobile può essere rimosso facilmente dal paziente; la sua funzione principale è quella di stimolare una crescita mascellare portando il paziente ad una chiusura corretta della bocca.
Anche se mobile deve essere portato per almeno 15 ore al giorno in modo continuativo, quindi durante la notte e durante tutto il tempo trascorso in casa o comunque il più possibile, in modo da evitare che i progressi fatti possano regredire essendo un apparecchio di stimolazione muscolare.
Gli apparecchi fissi vengono invece ancorati ai denti in modo stabile e non possono essere rimossi dal paziente. Sono formati da attacchi in metallo incollati sui denti con una resina e collegati tra di loro con dei fili metallici, che portano attraverso delle forze di trazione allo spostamento dei denti. Devono essere portati per un periodo di tempo che può variare da alcuni mesi fino ad alcuni anni, in base alla gravità dell’anomalia strutturale che deve essere corretta.
Visite ortodontiche: quando farle
E’ buona abitudine ricorrere ad una clinica dentale richiedendo un controllo ortodontico in alcune fasi principale della crescita.
Nella fase pre-adolescenziale i bambini presentano una rivoluzione molto importante a livello orale con la caduta dei denti da latte e la crescita della dentatura definitiva. In questa fase ortodontista va a verificare l’eventuale esistenza di uno squilibrio strutturale intervenendo in modo da indurre un corretto sviluppo delle arcate dentarie portando ad un allineamento corretto dei denti in crescita
Nella fase dell’adolescenza la struttura sia dentale che scheletrica è sviluppata in modo definitivo e l’intervento ortodontico mira a mantenere un allineamento dei denti corretto garantendo al paziente un ottimo sorriso.
Nell’età adulta l’ortodontista mira a mantenere l’occlusione stabile ì, anche nelle situazioni in cui ci sia la perdita dei denti in seguito a delle estrazioni o a malattie come la piorrea, in quanto la mancanza di alcuni denti in bocca porta allo spostamento di quelli presenti.