L’udito è un patrimonio da conservare: come proteggerlo e migliorarlo
Secondo quanto emerso dall’ultimo Congresso Nazionale SIO (Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia cervico-facciale) tenutosi a Milano, ad oggi 1 persona su 5 soffre di ipoacusia. Senza interventi adeguati, però, questo dato è destinato a salire a 1 su 4. Se così fosse, entro il 2050 il 25% della popolazione avrà gravi problemi di udito.
Con il termine ipoacusia s’intende un disturbo al condotto uditivo che si manifesta con il sintomo principale di non sentire bene né i suoni né le parole.
Fino a qualche anno fa, fra l’altro, si associava questa condizione al normale avanzare dell’età e quindi spesso la sua insorgenza veniva sottovalutata.
Oggi è stato dimostrato che non solo può interessare anche le persone più giovani, ma soprattutto può essere tenuto sotto controllo.
Nel corso del Congresso Nazionale, inoltre, è intervenuto il direttore di otorinolaringoiatria dell’ospedale di Piacenza, il quale ha fatto chiarezza proprio su questo concetto: «Siamo convinti che la sordità sia un concetto superato e che di fatto si debba parlare di malattie dell’apparato uditivo».
Le sue parole confermano il fatto che non riuscire a sentire i suoni, non essere più in grado di capire bene le parole o percepirle in maniera poco chiara, sia un fattore da affrontare fin dal primo campanello d’allarme.
È stato analizzato, poi, l’importante sviluppo tecnologico che il settore dell’otorinolaringoiatria ha effettuato nel corso del tempo, evidenziando però una forte disparità regionale per quanto riguarda dell’accesso ai servizi.
L’80% delle persone che soffrono di un disturbo uditivo, infatti, vive in aree sprovviste di cure adeguate.
Per esempio, se per la fruibilità di specialisti in grado di progettare adeguati apparecchi acustici a Milano si posiziona come una delle città più attrezzate, lo stesso non si può dire di altre regioni, nonostante l’Istituto Superiore di Sanità stia cercando di arrivare ad un adeguamento.
In ogni caso, come in tutte le branche della medicina, la prevenzione è la strada primaria da percorrere.
Come diagnosticare il disturbo uditivo
Innanzitutto bisogna far chiarezza sul fatto che nessun sintomo collegato alla perdita uditiva può essere sottovalutato.
È fondamentale, a qualsiasi età, affidarsi a uno specialista quando si manifestano frequenti ronzii, quando la percezione di avere l’orecchio chiuso è costante, fino alla sensazione di naso chiuso senza un apparente motivo.
Sarà lui a capire il livello delle condizioni e, quindi, decidere se effettuare esami più approfonditi. Fra i più comuni troviamo:
- L’audiometria tonale: un’analisi in cui il paziente ascolta una serie di toni puri attraverso delle cuffie e segnala al medico le volte in cui li percepisce.
- L’esame vocale: in cui la persona ripete le parole che sente attraverso un apparecchio elettronico.
- L’impedenzometria: si tratta di un esame più approfondito perché viene effettuato quando si vuole valutare l’elasticità della membrana del timpano.
Non trascurare mai i campanelli d’allarme è il primo passo per evitare problemi futuri. Per conservare una buona qualità uditiva, comunque, si possono mettere in pratica alcune buone abitudini. Vediamone alcune.
Come proteggere l’udito e mantenerlo allenato
Per tutelare il benessere del nostro udito è importante fare attenzione a una serie di attività quotidiane che spesso vengono trascurate.
La prima, fra tutte, è il volume degli apparecchi elettronici. Quando ascoltiamo la musica con le cuffie, o alziamo il suono della televisione, credendo di migliorare la qualità dell’esperienza, in realtà stiamo soltanto danneggiando il nostro orecchio.
Oggi, fra l’altro, per facilitare la comprensione del grado corretto d’ascolto, è stata integrata una tecnologia in quasi tutti i dispositivi che avvisa quando si sta superando il livello ottimale.
Un altro metodo per proteggere la salute dei nostri timpani è quello di evitare di sostare nei pressi delle casse durante i concerti, gli spettacoli e le serate in discoteca.
Chi, invece, lavora a stretto contatto con utensili che generano rumori intensi e prolungati può pensare di indossare cuffie protettive per isolare il suono.
Oltre alla protezione, è importante capire come mantenerlo allenato e migliorarlo. Anche per quanto riguarda l’udito, l’attività fisica si dimostra una delle soluzioni più importanti.
Non importa svolgere sport estremi, basta una camminata quotidiana, di una ventina di minuti, per notare effetti incredibilmente positivi sulla percezione dei suoni e sulla salute delle orecchie interne.