Duomo Point di via Arcivescovado 1: Tutti in fila a ritirare i biglietti per Manzoni, ma non mancano villanie e sgradevoli sorprese
Il programma era semplicissimo: l’attesa mentre la città si risvegliava e poi, alle 9.00, l’inizio della distribuzione dei biglietti per la serata di musica e letture manzoniane che, per la prima volta nella storia, giovedì 29 aprile avverrà tra le sacre pareti del Duomo. Eppure, i momenti di tensione non sono mancati.
I primi cittadini sono arrivati alle 7.00 di stamattina, un po’ assonnati ma entusiasti: 2 signori sui 50 anni, e 2 ragazzi che stavano organizzando “una sorpresa per la loro mamma”.
I punti di distribuzione segnalati dai media erano 2: l’Urban Center di Galleria Vittorio Emanuele II, in capo al Comune, e il Duomo Point di Via Arcivescovado 1, in capo invece alla Curia.
Nel primo, tutto è andato perfettamente liscio: come annunciato, alle 9 spaccate sono state aperte le porte, e con un sorriso è iniziata la lunga distribuzione.
E al Duomo Point? Nonostante i comunicati diffusi dalle radio, dalle tv, dai telegiornali e da internet (Cronacamilano compreso), i cittadini hanno trovato ad accoglierli un foglio di carta che, sbrigativo, posticipava l’inizio della distribuzione alle 9,30.
Cosa da poco, sembrerebbe, ma sufficiente per far rinunciare molte persone arrivate apposta ben prima dell’orario di apertura per mettersi subito in coda e ritirare velocissimi i biglietti, schizzando entro le 9,30 in ufficio, a lezione (a pochi metri c’è l’Università Statale), o nei vari luoghi di lavoro. Inoltre, alcuni dei presenti hanno sottolineato che proprio ieri si erano recati personalmente al Duomo Point per sincerarsi dell’orario, e gli operatori avevano confermato le 9,00 di stamattina.
Eppure, il personale è arrivato alle 9,00 precise e, dalle vetrate completamente trasparenti del Duomo Point, i cittadini hanno potuto vedere come ognuno abbia preso il proprio posto e poi siano rimasti tranquillamente a chiacchierare tra loro, senza nessuna “apparente impellenza” che potesse aver causato un comprensibile ritardo nei confronti del servizio annunciato ai cittadini.
Alla domanda rivolta al personale, la risposta (peraltro secca e non poco sgarbata), è stata: “L’ha disposto la Curia! Vada!”
Altro fatto curioso: i biglietti a disposizione dovevano essere 5.000. Come mai, allora, già da ieri, sempre al Duomo Point hanno dichiarato che ne avrebbero distribuiti solo 1.200? Anche dividendoli con l’Urban Center, i conti non tornano.
Ma non è finita. E anche se era stato specificato che non sarebbe stato assegnato più di un biglietto a testa (ognuno valido per 2 spettatori), le polemiche non sono mancate.
L’occasione si è presentata quando sono arrivati 2 ragazzi (fratello e sorella), ognuno dei quali pronto a ricevere il proprio biglietto, in modo da disporre di 4 inviti, ed assistere alla rappresentazione con entrambi i loro genitori. Ma una volta giunto il turno della ragazza, accanto al fratello e chiaramente in coppia con lui, uno degli addetti alla biglietteria ha esclamato: “L’abbiamo già dato a lui il biglietto!” E la ragazza: “Infatti, è un biglietto a testa: quello è il suo, io vorrei averne uno per me”. Con sorprendente malgarbo, un secondo collega gliel’ha comunque assegnato, sbuffado e lanciando occhiate di intesa con l’altro, come se la ragazza avesse preteso qualcosa cui non aveva alcun diritto.
Ora: come mai un evento tra l’altro intitolato “Fede, Speranza e Carità” è stato trattato con tale arroganza e spiacevolezza? E’ stato scelto Manzoni in virtù dell’umanità e dell’umiltà dei suoi personaggi, proprio per questo ritenuti attualissimi oltre che dal modo della cultura, anche più nel particolare dagli organizzatori stessi del recital che, non a caso, terminerà con la raccolta di fondi per le famiglie della Diocesi.
Quindi? E’ possibile che, nonostante tali presupposti, i cittadini vengano trattati con villania e malagrazia, pure dopo aver sostenuto 2 ore di fila? Non sarebbe stato meglio creare un clima di gentilezza e serenità, anche in omaggio alla voglia delle persone di partecipare e rendere grande un evento promosso dalle istituzioni?
Invitiamo i lettori a esprimere la propria opinione.
Valentina Pirovano