Palasharp smantellato a settembre e non tra un mese come divulgato dal candidato Shaari, verrà inoltre trovata soluzione per comunità islamica
“Se il presidente della comunità di viale Jenner crede di fare campagna elettorale mistificando la realtà e minacciando il ritorno di gente stesa sui marciapiedi ha sbagliato indirizzo per le sue pretestuose polemiche” hanno ribattuto il vicesindaco di Milano e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato e l’assessore allo Sport e Tempo libero Alan Rizzi, a seguito di quanto divulgato da Abdel Hamid Shaari, candidato Sindaco alle prossime elezioni di maggio 2011.“Il Palasharp verrà smantellato a settembre e non tra un mese come paventa Abdel Hamid Shaari”, aggiungono i due assessori, “inoltre, prima dell’abbattimento verrà trovata una soluzione alternativa; nel frattempo, un luogo coperto per pregare c’è.
“Nessuno ha mai detto che il Palasharp sarà demolito all’inizio di maggio” precisa l’assessore Rizzi che spiega: “Il tendone è di proprietà del Comune di Milano e come scritto nel bando di realizzazione della nuova struttura sarà rimosso dall’aggiudicatario non prima della fine di settembre, quando saranno espletate tutte le procedure di gara.
“La pubblicazione del bando di gara sulla Gazzetta Ufficiale avverrà a metà aprile – prosegue Rizzi – e dovranno trascorrere i 60 giorni di durata del bando previsti dalla legge; poi si procederà all’apertura delle buste. Seguiranno l’approvazione del progetto esecutivo, gli adempimenti notarili e la stipula del contratto con l’aggiudicatario. Solo allora il tendone sarà smantellato.
“Abbiamo un accordo con Divier Togni per la rimozione dei beni mobili di sua proprietà come tribune e arredi entro la fine di luglio – specifica ancora l’assessore al Tempo Libero – ma questo non muterà lo spazio tuttora utilizzato dalla comunità islamica per la preghiera. Fare polemiche ad uso elettorale non serve a nessuno, sul Palasharp devono esserci solo informazioni chiare e precise.
“Shaari – conclude Rizzi – vada a fare campagna elettorale altrove”.
“Shaari, che è in campagna elettorale – fa notare il vicesindaco De Corato, – con queste sparate crede di conquistarsi le simpatie dei 100 mila islamici stimati a Milano, dimenticando che la frequentazione dei luoghi di culto a Milano rimane ancorata al 3%, ovvero 3.000 persone, come dicono i dati del Ramadan. Senza dimenticare che il trend è in discesa visto che al Ciak di via Procaccini per la giornata di festa finale, il dieci settembre 2010, c’erano 800 musulmani, 1.700 in meno rispetto all’anno precedente, quando furono 2.500”.
“Se i musulmani votano come partecipano al Ramadan – onclude De Corato – credo che la lista degli stranieri di Shaari non catalizzerà che una manciata di preferenze. Anche perché, a naso, il bacino di Shaari non sarà quello dei comunitari aventi diritto al voto, ma quello degli stranieri naturalizzati che hanno acquisito la cittadinanza italiana. E che a Milano sono complessivamente poco più di 10 mila persone, compresi i tanti ex sudamericani che dubito abbiano abbracciato l’islam”.
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Di Redazione
Foto da sito radiohinterland.com