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Maxi operazione Polizia di Stato Milano e Guardia di Finanza Varese, sequestri per oltre 6 milioni di euro

poliziaNei giorni scorsi, militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Varese e personale della Squadra Mobile della Questura di Milano, proseguendo nello sviluppo delle indagini condotte nell’ambito dell’indagine denominata “Security”, hanno dato
esecuzione all’ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal G.I.P. del Tribunale di Milano, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia (Procuratore Aggiunto dr.ssa Boccassini e Sostituto Procuratore dr. Storari), a carico di 7soggetti, a vario titolo accusati di indebita compensazione di debiti erariali con crediti tributari fittizi ed emissione di fatturazioni per operazioni inesistenti, con l’aggravante di aver utilizzato il metodo mafioso.
Dopo l’esecuzione delle misure coercitive personali e reali, avvenuta in data 15 maggio 2017, sono stati ulteriormente approfonditi alcuni spunti investigativi, emersi nella parte finale dell’indagine, relativi a contatti che alcuni degli indagati avevano intrattenuto con un gruppo criminale di persone di origini pugliesi, da anni radicato in provincia di Milano, facenti capo a un noto pluripregiudicato.
Stando a quanto emerso dalle indagini, quest’ultimo, grazie alla compiacenza di un commercialista e di ulteriori 3 sodali, era in grado di agevolare, con illecite modalità, la fase di liquidazione di alcune cooperative, ricorrendo ad un collaudato sistema fraudolento, finalizzato al mancato pagamento dei debiti erariali e previdenziali, mediante l’indebita compensazione degli stessi con crediti fittizi e solo figurativi, in realtà mai maturati.
È stato accertato che gli indagati hanno utilizzato 4 società cooperative, tutte operanti nel settore della logistica e aventi sede amministrativa di fatto in provincia di Monza e Brianza, al fine di perpetrare le illecite finalità dell’organizzazione criminale a loro riconducibile.
Il compenso per il servizio veniva determinato in proporzione all’importo indebitamente compensato, risultando dovuta una somma oscillante fra il 35% ed il 40% del debito estinto. Tale corrispettivo, soltanto in alcuni casi, veniva pagato in contanti, dal momento che gli indagati disponevano, altresì, di un sistema di ricezione di tale prezzo del reato ben più sofisticato, che prevedeva il ricorso a false fatturazioni per il tramite di un’altra società cooperativa, anch’essa riconducibile all’organizzazione criminale.
Nel complesso, la nuova attività investigativa ha consentito di accertare unevasione scaturita dall’indebita compensazione, quantificata in euro 4.885.887,95, per la quale la D.D.A. di Milano ha emesso un Decreto di Sequestro preventivo d’urgenza, con il quale ha disposto il sequestro, anche per equivalente, della predetta somma, già eseguito per intero a carico dei soggetti indagati.
Successivamente, la medesima A.G., sulla scorta degli elementi probatori sopra descritti, ha richiesto ed ottenuto dal G.I.P. del
Tribunale di Milano l’emissione di un’ordinanza applicativa della Custodia Cautelare in carcere, nei confronti di alcuni indagati (tutti già detenuti in vigenza delle precedenti misure cautelari emesse nell’ambito del pre

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