Progetto piazza Castello Milano, giuria sceglie la “Nevicata” giudicata al quartultimo posto dai cittadini

CITTADINI CHIAMATI AD ESPRIMERE LA PROPRIA OPINIONE – I cittadini erano stati chiamati ad esprimere la propria opinione, attraverso un voto di gradimento, circa gli 11 progetti presentati lo scorso luglio all’interno dell’iniziativa “Atelier Castello”: uno spazio creato all’insegna della condivisione, per stabilire insieme il futuro della seconda piazza più importante della città, dopo l’imposizione della sua pedonalizzazione.
– Secondo la consultazione dei cittadini, il progetto più apprezzato è risultato essere quello proposto dallo studio Zanuso, “99 alberi”.
– Nonostante ciò, chiara la precisazione emersa durante l’incontro con il Comune di Milano, presso l’Ordine degli Architetti, dello scorso 2 dicembre: “Non si è trattato di un concorso, Triennale si riserva di scegliere il progetto migliore attraverso una propria giuria”.
– E allora, perché le consultazioni? Perché tanti discorsi sulle decisioni partecipate? Perché chiedere ai cittadini di valutare, riflettere e votare?
LA “NEVICATA” – Il progetto scelto da Triennale è stato la “Nevicata” di Guidarini e Salvadeo: in ottava posizione rispetto agli 11 studi presentati ai milanesi.
– Il progetto prevede la piazza trasformata in uno spazio “bianco”, in tutti i sensi, con la verniciatura o il rifacimento degli asfalti fino a un bianco totale livellato senza marciapiedi, cordoli o gradini.
– In merito, impossibile non focalizzarsi su una prima, immediata riflessione: che senso ha avuto realizzare i cordoli della pista ciclabile, appena conclusi e pagati a peso d’oro, se ora dovranno essere tutti rimossi?
LE CRITICHE DELL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI – Critica Valeria Bottelli, presidente dell’Ordine degli architetti: «L’errore del Comune -, ha spiegato Bottelli -, è stato inventarsi un percorso senza metodi di selezioni e giudizio. Per trasparenza e serietà serviva la delibera promessa, infatti le indicazioni dei cittadini e dei Consigli di Zona non sembrano essere stati presi in considerazione dalla giuria».
LA RISPOSTA DEL COMUNE – Da parte del Comune, lesta la replica del capo del gabinetto del sindaco Pisapia, Maurizio Baruffi, che ha seguito tutto lo svolgimento dell’iniziativa: «È vero, ci sono stati degli errori e per questo abbiamo fatto un percorso cercando di condividere le scelte. Sono stati gli stessi architetti ad approvare la giuria finale, ci è sembrato sbagliato intervenire con una delibera. E i cordoli che dovremmo togliere non costano certo sette milioni: quello è il costo complessivo della pista ciclabile».
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Di Redazione