Economia

Milano 2024: Smart Working o Part-time? Una scelta di vita nella metropoli milanese

Con la Pandemia in Italia si sono sviluppate nuove modalità di lavoro che, fino a quel momento, erano poco diffuse. Tra queste, lo smart working ha acquisito un ruolo centrale, consentendo ai lavoratori di svolgere le proprie mansioni da casa, riducendo gli spostamenti e garantendo maggiore flessibilità.

Questa pratica, inizialmente adottata come risposta all’emergenza sanitaria, si è consolidata anche dopo la fine della crisi, soprattutto in città come Milano, dove la densità di pendolari e l’intensità della vita lavorativa ne hanno favorito la diffusione. Allo stesso modo, anche il part-time è diventato una soluzione sempre più apprezzata, poiché permette di bilanciare in modo efficace esigenze professionali e vita privata, rispondendo alla crescente domanda di maggiore equilibrio tra lavoro e benessere personale.

Per tale ragione, sono sempre di più le offerte di lavoro nella città di Milano che propongono almeno una delle due soluzioni. Ma come scegliere quella adatta?

Differenza tra part time e smart working

Prima di mettersi alla ricerca di offerte lavoro Milano è bene conoscere la differenza tra smart working e part-time. Si tratta di due modalità lavorative flessibili, ma profondamente diverse per finalità e caratteristiche. Lo smart working, noto anche come lavoro agile, non prevede un luogo di lavoro fisso e offre al dipendente la libertà di organizzare autonomamente tempi e spazi lavorativi, spesso attraverso l’uso di strumenti digitali.

Il part-time, invece, si riferisce a un orario di lavoro ridotto rispetto al tempo pieno standard, con una quantità di ore settimanali stabilite contrattualmente. Può essere svolto sia in ufficio che da remoto, ma la sua peculiarità risiede nel limite delle ore lavorative, che lo rende ideale per chi cerca di conciliare il lavoro con impegni personali o familiari.

In poche parole, entrambe le soluzioni sono strumenti utili per adattare il lavoro alle necessità dei dipendenti, ma con approcci differenti alla gestione del tempo e dello spazio lavorativo.

I numeri

La Città Metropolitana di Milano ha registrato nell’ultimo anno una percentuale di lavoratori in smart working pari al 16,7%, confermandosi tra i territori più innovativi nella diffusione di nuove modalità di lavoro. Nel Comune di Milano, la quota sale addirittura al 17,6%, mentre nell’hinterland scende al 14,8%, evidenziando una maggiore adozione del lavoro a distanza nei contesti urbani rispetto alle aree periferiche.

Lo smart working si concentra prevalentemente nel settore dei servizi, dove è più facile implementarlo, grazie alla natura delle attività svolte che richiedono meno presenza fisica in ufficio.

Questa trasformazione ha avuto un impatto significativo anche sulle offerte lavoro Milano, sempre più orientate a includere formule flessibili, come il lavoro ibrido o interamente da remoto. Tali modalità sono particolarmente apprezzate dai professionisti alla ricerca di un miglior equilibrio tra vita privata e lavorativa, soprattutto i millennials.

Per quanto riguarda, invece, il part time i dati evidenziano che, sebbene rappresenti una modalità di lavoro sempre più diffusa, è spesso una soluzione “forzata”, dettata più dalle esigenze aziendali che dalla volontà del lavoratore. In molti casi, infatti, i dipendenti accettano il part-time non per scelta, ma per mancanza di alternative contrattuali o per difficoltà nel trovare un impiego a tempo pieno. Di conseguenza, solo una minoranza riesce a sfruttare questa formula per i reali vantaggi che può offrire, come una migliore conciliazione tra vita lavorativa e privata.

Quale scegliere?

Come detto in precedenza, ormai molte offerte lavoro Milano prevedono formule flessibili per rispondere alle esigenze dei lavoratori. Tuttavia, la decisione su quale opzione sia più adatta dipende dalle esigenze del candidato.

Lo smart working è ideale per chi cerca maggiore autonomia nella gestione del proprio lavoro e non ha necessità di orari fissi. Questa modalità permette di eliminare il tempo speso nei trasporti, particolarmente rilevante in una metropoli come il capoluogo lombardo, e di lavorare in un ambiente scelto dal dipendente.

È perfetto per chi desidera mantenere un orario completo ma con flessibilità su dove e come lavorare. Il part-time, invece, è la soluzione migliore per chi ha bisogno di ridurre il numero di ore lavorative, magari per conciliare il lavoro con impegni familiari, personali o formativi.

Può essere svolto sia in sede che da remoto, ma garantisce un monte ore più limitato rispetto al full-time. Può essere utile anche per gli studenti universitari che hanno bisogno di lavorare per vivere da soli e pagarsi gli studi, oppure per chi cerca un secondo impiego per arrotondare lo stipendio principale.

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