Non mangiare agnelli a Pasqua, previsti 600mila capi ammazzati. Ricette alternative
Manca poco più di un mese alla Pasqua 2017, ma già si fanno le prime stime relative al consumo di carne di agnello per il pranzo tradizionale, consumo che seppure in discesa rispetto agli anni scorsi è ancora alto. Dalle stime, infatti, si prevede che finiranno sulle tavole italiane circa 600.000 agnellini, pari a circa 4,8 tonnellate di carne di giovane agnello. Un dato sicuramente positivo rispetto a quello di cinque anni fa, quando il consumo era stato stimato in 900.000 agnellini e quindi in 7,2 tonnellate di carne di agnello, ma comunque ancora altissimo.
L’informazione ci viene da Aidaa: “Un dato ancora più orribile – ci spiegano i promotori dell’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente – riguarda il sistema di macellazione di queste dolci e piccole creature, che molto spesso vengono uccise senza le regole di stordimento, ma crudelmente e smerciate in maniera illegale”.
“L’appello a tutti, per la festa della Pasqua cattolica e comunque per tutte le pasque che si celebrano in Italia, è quello di non consumare carne, né di agnello ne di altri animali – ci dice Lorenzo Croce, presidente di AIDAA-. Spesso infatti, per sensibilità, si dice di non voler mangiare carne di agnello, ma poi si consuma la carne di altre bestiole. E – conclude Croce –, sempre di morte si tratta”.
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