Cronaca

Spacciatori piazza Morbegno Milano, sfogo di una cittadina su ciò che avviene di notte nella piazza e l’assenza di interventi risolutivi della Polizia

Qualche giorno fa è stata diffusa dai giornali la notizia dell’arresto di uno spacciatore in piazza Morbegno, a Milano.

 

Stando alle parole del vicesindaco De Corato si è trattato di un intervento richiesto dai cittadini della zona, cui è stata subito data risposta dall’Amministrazione comunale.

 

La solerzia del vicesindaco è davvero encomiabile, ma parlo di quella che spinge lui e gran parte della nostra classe politica a intervenire sui problemi dei cittadini solo in prossimità delle scadenze elettorali.

 

Gli abitanti di piazza Morbegno, infatti, lamentano il problema dello spaccio nella piazza da almeno tre anni, cioè quelli corrispondenti al periodo in cui ho iniziato ad abitare qui. Di prima non so dire.

 

Ogni notte, a partire dalle due fino alle sei del mattino, gruppi nutriti di spacciatori aspettano i loro clienti in tutta tranquillità, evidentemente sicuri del fatto che nessuno interverrà contro di loro.

 

E la loro sicurezza sembra ben riposta, dal momento che ogni notte diversi cittadini chiamano inutilmente Polizia e Carabinieri per richiedere un intervento non solo contro il degrado che una simile situazione comporta, ma anche contro gli schiamazzi, le urla, le liti spesso a colpi di coltello, bottiglie rotte e oggetti contundenti, durante le quali gli spacciatori si rendono protagonisti.

 

Spesso i tutori dell’ordine non rispondono neppure al telefono e quando lo fanno l’esito è sempre lo stesso: il nulla di fatto. Se una volante è in zona allora arriva, fa un giro della piazza e se ne va, altrimenti non passa nessuno.

 

Non sono dunque bastate le segnalazioni quotidiane dei cittadini, a nulla è servita una raccolta di firme e neanche le due aggressioni notturne delle quali sono state vittime persone che rincasavano tardi e che hanno spinto una di queste a cambiare casa e quartiere. È però stato irresistibile il richiamo delle urne.

 

Vorrei sottolineare che dopo l’arresto, sebbene con maggiore prudenza, gli spacciatori sono ancora qui.

 

Del resto, i 14 che sono sfuggiti ai 2 agenti in borghese la sera del 2 aprile dovranno pur continuare a lavorare.

 

Sarah Sajetti

 

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