Stop sgomberi rom Milano: bocciato Piano Maroni; ecco i risultati che aveva portato e i commenti
Sgomberi sì, sgomberi no: a Milano la questione rom era un focolaio di polemiche tutt’altro che sopite.
La nuova Giunta, in merito, era stata chiara fin da subito: molto significativo l’incontro svoltosi lo scorso 2 luglio quando, per la prima volta dopo svariati anni, rom e sinti di campi nomadi regolari e irregolari si sono riuniti a Palazzo Marino in una Consulta, sedendosi ad un unico tavolo.
Le pretese esposte all’allora neo-Amministrazione erano state chiare:
- stop agli sgomberi,
- ridiscussione del piano Maroni e dell’uso dei fondi stanziati dall’Unione Europea
- valorizzazione delle risorse umane rom e sinti nella gestione organizzativa ed economica delle realtà presenti sul territorio comunale e nell’attività di scambio sociale e culturale con le istituzioni e la cittadinanza.
A circa 4 mesi di distanza, la questione rom è arrivata in Consiglio di Stato, che ha bocciato il Piano varato dell’ex ministro dell’Interno, Roberto Maroni, il 21 maggio 2008.
La linea mantenuta dalla precedente Amministrazione di Milano, dal 2008 fino al maggio 2011, aveva portato:
- la diminuzione dei nomadi da 10.000 presenze nella sola Milano a 2.200 soggetti in tutta Milano e Provincia;
- la riduzione dei campi abusivi, scesi da 45 a 9;
- la riduzione dei campi autorizzati, scesi da 12 a 8;
- la contestuale asportazione di circa 8mila tonnellate di rifiuti dalle aree occupate dalle comunità nomadi.
A seguito della tempestiva pronuncia, si dichiara pienamente soddisfatta la neonata Consulta rom e sinti, che commenta: «L’emergenza rom è nata sull’onda di nulla se non di un uso strumentale dei rom come capro espiatorio. Questo è un risultato straordinario». E ribadisce la pretesa dell’immediato STOP agli sgomberi, de resto già di per sé quasi avvenuta.
Preoccupata invece l’opposizione poiché, la decisione, annulla la programmazione della chiusura dei campi di via Idro, di via Bonfadini, via Novara e via Negrotto. Inoltre, con la cancellazione del Piano, viene meno anche l’espulsione dei cittadini comunitari che non dimostrino di avere un reddito.
A fronte di ciò, tornano sabato 26 e domenica 27 novembre i gazebo LN, nelle principali piazze cittadine questa volta al fine di eseguire un raccolta firma a favore della reintegrazione del Piano Maroni.
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di Redazione