Via Sarpi, cartelli in cinese senza traduzione italiana violano palesemente l’articolo 87 del Regolamento comunale di Polizia Urbana
Nel quartiere Sarpi proliferano insegne e cartelli scritti esclusivamente in lingua cinese, senza alcuna traduzione in lingua italiana, e tale fatto viola l’articolo 87 del Regolamento comunale di Polizia Urbana.
La norma comunale, infatti, non solo vieta l’esposizione di insegne, vetrine, cartelli, frontoni, ditte e pubblicità d’ogni specie senza l’approvazione dell’Autorità comunale, ma prescrive anche che le leggende devono essere in corretta lingua italiana. Si può eventualmente aggiungere la traduzione in lingua straniera, purché questa sia scritta in caratteri meno appariscenti.
Proprio constatando questa situazione di violazione, il vicesindaco e Assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato ha comunicato di aver scritto al Comandante della Polizia Locale Tullio Mastrangelo affinché i controlli della Polizia Locale nel quartiere siano finalizzati anche al rispetto dell’articolo 87.
“L’insegna in cinese – dichiara il vicesindaco – crea confusione, incertezza e disagio tra i residenti non cinesi.
“Un esempio su tutti – spiega De Corato – arriva da una lettera che una residente di via Sarpi mi ha scritto poco tempo fa, segnalando la presenza di cartelli scritti solo in cinese sulla vetrina di un locale vuoto e quindi presumibilmente in vendita. Se fosse interessata a quel locale, dice giustamente la cittadina, arriverebbe solo dopo coloro cui sono rivolti i messaggi, visto che il testo dell’annuncio è per lei del tutto incomprensibile“.
“Il tutto senza contare – conclude De Corato – che l’annuncio in lingua cinese rischia di diventare un codice dell’illegalità tra connazionali. Non dimentichiamo infatti che pesanti situazioni di illegalità sono emerse in ben 64 operazioni della Polizia Locale a Chinatown “.