Cronaca

Bomba via Borsellino Opera orti comunali, era nascosta nel terreno proveniente dal cimitero della mala di via Ripamonti a Milano

E’ successo la mattina dello scorso venerdì, il 25 maggio 2012.

 

Ad effettuare la scoperta sono stati alcuni anziani che si occupano degli orti comunali nella vicina frazione Noverasco.

 

Secondo le ricostruzioni, gli ortisti stavano riempiendo una carriola con il terreno da riporto per rendere più fertili i propri appezzamenti, quando si sono accorti della presenza sospetta.

 

Fermate le pale hanno attraversato la strada ed hanno avvisato i Carabinieri e gli agenti della Polizia Locale.

 

Riconosciuto l’ordigno, relativamente recente e secondo gli Inquirenti di fabbricazione proveniente dall’ex Jugoslavia, l’area è stata isolata.

 

Gli ortisti sono stati allontanati in attesa dell’arrivo del gruppo Carabinieri antisabotaggio, che ha trasportato la bomba a mano in un terreno sempre nella vicina via Borsellino.

 

Mentre l’ordigno è stato fatto brillare la via è stata chiusa.

 

Dalle ricostruzioni, il terreno richiesto dagli ortisti era stato scaricato diversi mesi fa e proveniva da quello che è stato definito il “cimitero della mala”, ovvero un terreno antistante la vicina casa circondariale di Opera, al confine con Milano.

 

Proprio qui durante gli scavi per l’ampliamento della via Ripamonti erano stati ritrovati i resti di almeno due scheletri umani, di cui uno riconosciuto come appartenente ad un latitante.

 

“Appena siamo stati avvisati abbiamo temuto il peggio – ha detto il Sindaco di Opera,  Ettore Fusco, accorso subito sul posto. –  Una bomba proprio nella via dedicata al magistrato Paolo Borsellino, il giorno dopo il ventesimo anniversario della Strage di Capaci in cui persero la vita Giovanni Falcone con la scorta e sua moglie, Francesca Morvillo Falcone, alla quale è dedicata la scuola di Brindisi dove proprio nei giorni scorsi si è consumato un altro dramma, la morte della sedicenne Melissa ed il grave ferimento di altre ragazze. Oltretutto a pochi passi dalla caserma dei Carabinieri e dalla Casa circondariale di Opera, dove si trovano decine di boss mafiosi in regime di 41bis, il carcere duro. Tante coincidenze rivelatesi poi solamente tali, che rappresentano però un ulteriore campanello di allarme per le aree del Comune di Milano, dall’altra parte del carcere, dove da quando si lavora per ampliare la Ripamonti si stanno facendo ritrovamenti a dir poco sospetti al punto di avere ribattezzato quelle aree come il cimitero della mala”.

 

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Di Redazione

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