Eliminazione IMU, ad Assago gli unici cittadini italiani che non la pagano e risparmiano 1200 euro annui a famiglia, ecco perché
In piena austerity nazionale, il Comune di Assago viaggia in controtendenza grazie a una politica oculata e a scelte lungimiranti, scelte che a marzo sono valse al Comune l’ingresso nell’elenco dei 143 enti locali virtuosi su circa 8mila campanili italiani e 110 Province. L’amministrazione è l’unica realtà in Italia a non aver applicato l’imposta sugli immobili e a non aver aggravato il prelievo fiscale manovrando sull’aliquota Irpef (comunale). Ad Assago nessuno degli oltre ottomila residenti ha pagato l’Imu a giugno, e nessuno la pagherà a settembre.
Il Sindaco, Graziano Musella (Pdl), da 23 anni primo cittadino di Assago, sostiene che “se si vogliono creare le condizioni per lo sviluppo, occorre razionalizzare la spesa, e non introdurre nuove tasse. In questo senso, il nostro è un segnale forte e concreto non solo verso i cittadini. ma anche verso tutti gli altri enti locali e sovracomunali. Un esempio di Buon Governo che spero possano seguire tante altre amministrazioni”. Oltre a non pagare la tassa sulla casa, gli oltre ottomila residenti sono esenti, anche dall’addizionale Irpef.
Per permettere questo tipo di intervento, ammette Musella — “abbiamo dovuto fare una nostra spending review, necessaria per trovare le risorse alternative, visto che abbiamo mantenuto la stessa quantità e qualità dei servizi, ma ce l’abbiamo fatta. L’offerta in termini di welfare è immutata. E così pure i servizi scolastici sono rimasti gli stessi, senza necessità di ulteriori aggravi per i contribuenti. Noi sì che abbiamo messo in campo quegli strumenti di finanza pubblica innovativa che avrebbe dovuto utilizzare anche Monti».
In più, oltre ad aver venduto una parte del patrimonio pubblico e a poter contare su un insediamento commerciale tra i più importanti della provincia di Milano, l’amministrazione Musella è andata ad intervenire sulla spesa generale, azzerando gli sprechi e rinunciando, a benefit e altri privilegi. «Anche nella gestione pubblica – conclude il primo cittadino – abbiamo applicato il buon senso e la diligenza dei padri di famiglia, spendendo lo stretto necessario».
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di Redazione