Farmacie antifumo, ecco gli indirizzi dove psicologi e medici seguiranno e aiuteranno gratuitamente ogni paziente
L’iniziativa, avviata questo mese, prende le mosse dai dati relativi alla presenza nel nostro Paese di 11 milioni e 100 mila fumatori (5,9 milioni uomini e 5,2 milioni donne) e vede Milano detenere il primato di città in cui si fuma di più. Un’abitudine molto diffusa tra i giovani, che in media accendono la prima sigaretta a 15 anni e mezzo.
Il progetto presentato oggi s’inserisce nelle politiche e nelle strategie di prevenzione comuni e prevede, per i primi 6 mesi, la presenza in farmacia dello psicologo specializzato del Centro Antifumo dell’Istituto Nazionale dei Tumori, a fianco dei farmacisti già formati per questo loro nuovo ruolo, con l’obiettivo di assisterli e di fornire un supporto diretto alle persone che necessitano di un maggiore e più specifico sostegno psicologico.
L’iniziativa si avvarrà di un progressivo e stretto rapporto di collaborazione con tutti i soggetti operativi sul territorio, in primo luogo, oltre al Centro Antifumo di secondo livello dell’Istituto Nazionale dei Tumori, con i medici di Medicina Generale.
Il punto di partenza è la definizione della tipologia di paziente, ricavata dai questionari, dalle strumentazioni ad hoc (misurazione del monossido di carbonio nell’aria espirata) disponibili presso le farmacie, e più in generale dai danni causati dal fumo a tutti i livelli (polmonare, cardiovascolare, fino allo screening oncologico) rilevati nelle strutture competenti.
Operatori sanitari seguiranno il fumatore, monitorandone l’andamento clinico, fidelizzandolo e responsabilizzandolo nel programma personalizzato di liberazione dalla dipendenza da nicotina.
Centrale sarà il supporto di Counseling dello Psicologo e del Farmacista.
I Centri svolgeranno il ruolo di ‘ponte’ con l’Istituto Nazionale Tumori, cui verranno indirizzati i casi più complessi, riconducibili ai fumatori più incalliti.
“Purtroppo nella nostra città fumare è un’abitudine molto diffusa tra i giovani – dice l’Assessore alla Salute Gianpaolo Landi di Chiavenna – che in media accendono la prima sigaretta a 15 anni e mezzo rispetto ai 16 del resto d’Italia. A farci conquistare questo primato, decisamente non edificante, è l’alta percentuale di minorenni fumatori, come emerge da un’indagine Doxa: 20 su 100, quasi il doppio della media nazionale che è di 12 su 100”.
“Ma fumare – prosegue Landi – non è ‘un gioco da ragazzi’, bensì una cosa seria per le sue implicazioni sulla salute, perché produce assuefazione, perché smettere non è semplice e la volontà non basta. Seria, perché i danni prodotti nell’organismo – e non solo ai polmoni – durano negli anni, e rimediare ai guasti della sigaretta richiede un atteggiamento nuovo verso la propria salute. Riuscire a tirarsi fuori da un vizio che è anche abitudine, svago, occasione di relax e di socializzazione, non è facile e non richiede soltanto convincimento psicologico. Smettere di fumare equivale a disintossicarsi da un upper chimico di tutto rispetto, il tabacco, e richiede quindi un supporto specialistico, come quello offerto nei centri antifumo aperti nelle farmacie comunali. Sportelli orientativi su come smettere di fumare, vere ‘centrali’ di informazione e consultazione, con uno psicologo esperto, per indirizzare i tabagisti che intendono smettere verso la terapia più adeguata”.
“Quel che serve è un appoggio scientificamente valido – aggiunge Roberto Boffi, responsabile del Centro danni da fumo dell’Istituto Nazionale dei Tumori – in un percorso che non sia scontato e si riesca portare a termine con successo. La figura cui abbiamo pensato non è, dunque, quella di un giudice in camice bianco, ma di un esperto psicologo disposto ad ascoltare e a condurre sulla strada giusta, piuttosto che sanzionare. Facendoci interpreti delle richieste d’aiuto dei fumatori – che molto spesso ignorano tecniche e percorsi terapeutici invece molto efficaci per liberarsi delle sigarette – e al contempo insistendo ancora una volta sulla pericolosità del fumo. Un approccio non punitivo, orientato al senso di responsabilità individuale, quella responsabilità che fa sì che ogni anno al Centro per i danni da fumo dell’Istituto Nazionale dei Tumori vengano effettuate 1000 visite per aiutare a smettere di fumare. Grazie a questo accordo, l’Istituto è oggi ancora più presente sul territorio e conferma il suo impegno per la prevenzione. Di fatto, attraverso l’attivazione di queste cinque nuove strutture, l’Istituto Nazionale dei Tumori passa da uno a sei centri antifumo a Milano. Proprio per fare fronte a questo impegno abbiamo formato direttamente i farmacisti in modo che siano in grado di aiutare i fumatori in questo percorso e, contemporaneamente, per tutti coloro che necessitano di un maggiore supporto, sarà presente in farmacia un nostro psicologo”.
“Sono iniziative come questa a dare pieno significato all’identità della ‘Farmacia dei Servizi’ – commenta Leonardo Ferrandino, Vice Presidente e amministratore delegato di Admenta Italia –. Dare l’inedita possibilità ai fumatori di accedere a un servizio specializzato, personalizzato e gratuito, di assistenza nel percorso di liberazione dalla nicotina, in network con l’Assessorato alla Salute del Comune e con l’Istituto Nazionale dei Tumori, ci rende motivati e orgogliosi di questa partnership eccellente. I Centri Antifumo presso le Farmacie Comunali di Milano del Gruppo Admenta Italia, intendono essere una concreta opportunità di essere più incisivi, nell’impegno per una prevenzione attiva e consapevole, di fronte a dati allarmanti. Le cinque strutture pilota sono già attive, al servizio di tutti coloro che desiderino di smettere di fumare. Il primo obiettivo di Admenta Italia è sempre stato quello di caratterizzarsi per una proposta completa dedicata alla salute e al benessere. è peraltro in costante incremento l’utilizzo di servizi professionali di prevenzione in Farmacia. Per citare qualche esempio, sempre su Milano: il recente successo dello ‘Psicologo di Quartiere’, che vede ad oggi realizzati circa 100 incontri al mese; 40.000 misurazioni gratuite della pressione; circa 1.600 della glicemia, in 9 mesi; circa 700 i mini check-up gratuiti, nel corso della settimana dedicata ai rischi cardiovascolari, nell’ambito delle Piazze della Salute. Continuiamo su questa strada, con convinzione, in rete con il Comune di Milano e tutti i soggetti coinvolti in nuove iniziative”.
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