Cronaca

Sequestro ex cava Geregnano Bisceglie, la zona è altamente contaminata ma l’acqua è sicura

CavaCHI HA SBAGLIATO DOVRA’ PAGARE – “Ribadisco con assoluta forza che per quanto mi concerne come Sindaco porterò avanti tutte le indagini e non trascurero’ nulla per capire se ci sono responsabilita’: se queste ci sono, chi ha dato con leggerezza i permessi, se sono stati dati, sara’ chiamato dal Comune a risponderne”. Lo ha detto il Sindaco Letizia Moratti interpellata riguardo al sequestro delle aree a Bisceglie, avvenuto ieri, dopo che nei terreni sono stati rinvenuti “metalli tossici, idrocarburi di origine minerale, pesticidi, pcb, cloruro di vinile, diossine, solventi aromatici, solventi clorurati, fenoli, arsenico, ammoniache e altre sostanze classificate cancerogene”. “Chi ha sbagliato dovrà risponderne”, ha ribadito il Sindaco.

 

MM RASSICURA I RESIDENTI SULLA QUALITA’ DELL’ACQUA – Intanto stamani MM, la società che  gestisce il servizio idrico cittadino, ha rassicurato i residenti: “L’acqua distribuita per il consumo umano in città è indenne da ogni contaminazione. L’acqua per i residenti della zona Bisceglie viene fornita dalla centrale di Via Tonezza, che dista circa 2 km dall’area posta sotto sequestro”.

 

IL SEQUESTRO – La Procura di Milano ha disposto il sequestro di 300mila metri quadri comprensivi dell’ex cava di Geregnano, in zona Bisceglie. Secondo gli inquirenti milanesi, l’area sarebbe inquinata da veleni di ogni tipo: metalli tossici, pesticidi, diossine, fenoli e sostanze altamente cancerogene.

  • Le relazioni fatte da Asl, Arpa e Corpo Forestale hanno portato il PM Paolo Pirrotta, titolare del fascicolo, a sequestrare l’area e ad aprire un fascicolo dove si ipotizzano i reati di avvelenamento di acqua, omessa bonifica e gestione di discarica a carico di una decina di indagati.
  • Le due societa’ che avevano ottenuto dal Comune di Milano, lo scorso anno, la possibilità di operare sull’area, sono l’Antica Acqua Marcia di Francesco Bellavista Caltagirone e la Torri Parchi Bisceglie.
  • La bonifica dell’intero territorio era stata quindi assegnata alle societa’ Emme spa e Arcadis Set Srl sebbene, secondo la Procura, tale bonifica non sia mai state eseguita, anche perché i costi di una ‘pulizia’ profonda avrebbero superato i valori immobiliari del sito. In compenso erano gia’ state gettate le prime ‘colate’ per iniziare le opere edilizie.

 

L’AREA INTERESSAVA ANCHE I PROGETTI DI EXPO? IL COMUNE PRECISA DI NO – Le opere che sarebbero state svolte sull’area inquinata avrebbero dovuto comprendere 2.600 alloggi, centri anziani e giovani, centri infanzia e nuclei polisportivi. Rispetto allUna zona destinata a confluire, in un futuro non troppo lontano, nel grande progetto relativo al progetto del “parco delle vie d’acque dell’Expo”, tuttavia, il Comune precisa che “L’area sequestrata non è in alcun modo coinvolta nelle aree su cui si svolgerà l’Expo Milano 2015”. Sempre Palazzo Marino sottolinea anche che l’area interessata non è di proprietà del Comune, bensì di una società privata. Intanto proseguiranno le indagini.

 

Di Redazione
 
 

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