Festa Liberazione Milano, Mattarella al Piccolo: “Incitamento a tenere la schiena dritta”
“Le nostre radici hanno ancora molta linfa. I nostri padri ci hanno dato moltissimo e onorarli, per noi, comporta il compito di fare nuovi passi. La festa della Liberazione è un incitamento a tenere la schiena dritta, ad essere fedeli a noi stessi”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (nella foto) concludendo io suo intervento al Piccolo Teatro di Milano per la celebrazione del 70esimo della Liberazione.
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Misurarsi con i valori della Resistenza “non è un esercizio da affidare saltuariamente alla memoria” ma essi devono “restare un riferimento costante“. Nella celebrazione del 70esimo “non c’è nulla di retorico”: si tratta di “una festa della libertà di tutti, di una festa di speranza ancor più per i giovani: battersi per un mondo migliore è possibile e giusto, non è vero che siamo imprigionati in un presente irriformabile”. Con questo invito, ricordando i sindaci partigiani Antonio Greppi ed Aldo Aniasi, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha aperto il suo intervento. Molti i richiami ai valori quali libertà, pace, solidarietà e giustizia, alla democrazia intesa come “opportunità di essere protagonisti del nostro domani” e alla Costituzione, “frutto principale del 25 aprile”, “cervello che ancora oggi ci guida”.
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In merito all’eredità politica e storica della Resistenza, Mattarella ha spiegato che “è bene che la ricerca continui, guai opporre vincoli alla libertà di ricerca” ma si è detto convinto che ci sia “da tempo una memoria condivisa che costituisce un preziosissimo bene comune“. Ricordando molti protagonisti della Resistenza civile, ha poi reso omaggio a due suoi predecessori, Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano, per il sostegno “con impegno e determinazione” alle forze che consentirono il riscatto nazionale.
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“La liberazione è un punto di connessione della storia del nostro popolo” ha proseguito, definendo l’antifascismo “la chiave di apertura della nuova Italia alla dimensione europea e mondiale“. A proposito di Europa, essa in questi giorni di tragedie nel Mediterraneo, “si gioca la sua credibilità e il suo futuro: senza la consapevolezza del proprio ruolo e senza solidarietà non è Europa”.
“Non dobbiamo solo piangere e condannare i responsabili, ma esser anche protagonisti di azioni di aiuto e assistenza a quelli a cui è rimasta solo la speranza di un mondo migliore, di una società più giusta. È necessario agire perché l’Italia non sia lasciata sola, ma l’Europa dimostri la capacità di essere unita, di avere un cuore e di saper porre fine a quella che è una situazione inaccettabile da tutti i punti di vista”, ha aggiunto il sindaco Giuliano Pisapia intervenendo alla cerimonia. Pisapia ha definito la Liberazione “un grande patrimonio condiviso da tutte forze sane della città e del paese”, “una data fondante della nostra storia” (omnimilano.it)
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Di Redazione
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