L’arresto è stato compiuto dai Carabinieri della Stazione di Peschiera Borromeo: le manette sono scattate per 2 uomini, entrambi italiani di origine campana, uno dei quali già noto alla Giustizia per numerosi reati contro il patrimonio e l’altro per piccoli precedenti.
Secondo quanto ricostruito, i due sono stati notati da un passante: erano fermi davanti a un distributore automatico di snack presso un’area di servizio, chiusa per la notte.
L’atteggiamento dei due è risultato sospetto al punto che, allertati, i militari sono subito intervenuti.
Al momento dell’arrivo della Gazzella, i due si stavano per allontanare in auto e, con sé, avevano un pesante borsello pieno di monete.
I militari hanno iniziato un pedinamento, fino a bloccarli a Melegnano, con la collaborazione dei colleghi dell’Aliquota Radiomobile di San Donato Milanese (MI).
Il veicolo dei malviventi è stato quindi fermato e sottoposto a sequestro: da tale ispezione, i Carabinieri hanno trovato nel cruscotto della vettura ben 60 fotocopie a colori di banconote da 10 euro e 700,00 euro in monete, prevalentemente da 50 centesimi, 1 e 2 euro in una valigia collocata nel bagagliaio.
Anche i due uomini sono stati perquisiti, e nel borsello inizialmente notato è stata accertata la presenza di altri 90 euro in monete, nonché ulteriori 5 fotocopie di pezzi da 10 euro.
Ascoltati i malviventi e condotti i relativi rilievi, i militari hanno appurato che, i due, giungevano nel Milanese apposta dalla Campania, al fine di inserire le fotocopie delle banconote nelle macchinette; dopodiché, premevano il tasto per la restituzione del denaro introdotto e ottenevano il corrispettivo in moneta, truffando in questo modo il sistema di riconoscimento del denaro.
Procedendo con gli appositi riscontri, i Carabinieri hanno anche aperto il distributore di snack, trovandovi all’interno 9 banconote finte, per un totale di 90 euro: l’esatto equivalente di quanto rinvenuto nel borsello.
Una volta arrestati, i due uomini sono stati sottoposti nella mattina di sabato 24 luglio 2016 a processo per direttissima, ottenendo la convalida dell’arresto.