Concerto “Rinvio a Giudizio” 2016 terrazza piazza Diaz Milano, la musica e il cinema si stringono la mano
L’estate è esplosa in tutto il suo fulgore e, a Milano, non poteva mancare l’ormai tradizionale concerto dei Rinvio a Giudizio, anche quest’anno en plein air sulla “Terrazza Munari”, spettacolare location tra i tetti di piazza Diaz.
Per il nuovo concerto, la scaletta studiata dall’avvocato di giorno e rockstar di notte Alessandro Munari, e dalla sua affiatatissima band, è stata più che mai articolata, spaziando dalle sonorità degli Alan Parsons Project in apertura di serata, a Miguel Bosé e gli Wham!, rievocando magistralmente gli anni che hanno fatto la storia della musica, attraverso l’indimenticabile “All by Myself” (eseguita per la prima volta nel 1975) e “La mia banda suona il rock” di Ivano Fossati, fino alle armonie più contemporanee rese grandi da Renato Zero, Fabrizio De André e Rolling Stones.
Momenti di commozione per il pubblico, assiepato su una seconda terrazza prospiciente alla band, quando il cielo si è riempito delle note di Ennio Morricone in “C’era una volta il West” e “I lie”, storia yiddish di una giovane che attende il ritorno del fidanzato, nonché colonna sonora portante di “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino; del resto, un omaggio alle eccellenze del cinema italiano era doveroso considerando che, l’eclettico voice leader Alessandro Munari, è anche presidente dell’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni.
Sempre pronti a sposare cause benefiche meritorie, anche quest’anno i Rinvio a Giudizio hanno scelto di sostenere un soggetto operativo nel sociale (l’anno scorso era stato il progetto “A Regola d’Arte”, sostenuto da MediaFriends e volto a prevenire e combattere il disagio giovanile nelle periferie delle città italiane utilizzando le potenzialità del rugby e, non a caso, della musica – per tutte le informazioni, CLICCA QUI)
Durante tutta la serata sono stati quindi messi in vendita i cd e i dvd della band, i cui proventi sono in favore della Cooperativa Sociale “Il Volo Onlus”, realtà che fornisce servizi socio-assistenziali nel campo del disagio psicologico, seguendo il massimo rispetto dell’identità della persona, al fine di portare alla luce l’unicità insita in ognuno di noi e alla base del concetto di “diversamente abile”, alimentato da tutte le potenzialità racchiuse dentro la sensibilità più o meno nascosta in ogni animo umano, disabile e non.
Il gran finale del concerto è stato affidato al bassista Massimo Pedrani che, con “Il cielo in un colore”, ha dato l’arrivederci alla prossima tappa del tour. Per accontentare tutti i fan, infatti, i Rinvio a Giudizio torneranno a Milano dopo le date di Roma e Verona: fortunatamente prima dei profetici “cento anni” cantati da Ron, e indubbiamente ne “i migliori anni della nostra vita”.