Leggende Castello Sforzesco Milano, La brigata dei fantasmi tutta al femminile
Ogni antico castello che si rispetti è infestato da almeno un fantasma e il Castello Sforzesco di Milano, teatro di complotti e delitti truci e sanguinari sin dai tempi degli Sforza, non può fare eccezione. Anzi, gli spiriti che secondo le leggende si aggirano fra le sue mura formano una compagnia ben nutrita, e con una particolarità: è una compagnia tutta al femminile.
Capofila è la Dama Velata, il fantasma più famoso, anche se poco si sa della sua vera identità e della sua triste storia. Si racconta che durante le sere nebbiose vada in giro per i vialetti di Parco Sempione in cerca di un compagno, vestita con un elegante abito nero di pizzi e velluti, il volto sempre coperto da un velo e seguita al suo passaggio da un inebriante profumo di violetta. Molti avventori si sarebbero lasciati sedurre dalla sua bellezza e dai suoi modi raffinati, seguendola ipnotizzati in una villa addobbata a lutto, dove avrebbero danzato per ore e giaciuto insieme, ma senza mai poter scoprire il suo volto. Alla fine, la Dama avrebbe abbandonato tutti gli uomini, lasciandoli privi di senno e disperati per non riuscire mai più a ritrovare né lei, né la villa. Solo qualcuno avrebbe tentato di strapparle il velo dal viso, facendo però una scoperta raccapricciante: avrebbero trovato un orribile teschio dalle orbite vuote.
La torre quadrata del Castello è occupata dal fantasma della sfortunata Bona di Savoia, di cui si sentirebbero i lamenti per la prematura morte del marito Galeazzo Maria Visconti. Spostandosi poi alla fontanella dei Leoni, sarebbe possibile imbattersi nello spirito di Bianca Sforza, la Bella principessa ritratta da Leonardo da Vinci che morì durante la prima notte di nozze fra le braccia di Galeazzo Sanseverino. Vagano inquiete per il castello anche Beatrice d’Este, la giovanissima moglie di Ludovico il Moro, che morì di parto dopo aver dato alla luce un figlio senza vita, e la sua acerrima nemica Isabella d’Aragona. Legittima duchessa di Milano e donna molto fiera, Isabella non sopportava che il Moro si atteggiasse a padrone della città e che sua moglie fosse trattata da vera duchessa; si dice che ora il suo fantasma sia alla ricerca di un veleno per sterminare gli Sforza, che le hanno procurato tanta infelicità.
Attorno alle mura si aggira anche Isabella da Lampugnano, arsa sul rogo nel 1529 con l’accusa di stregoneria. Tutt’altro che in collera, pare che lo spettro di Isabella si diverta a fare innocenti dispetti ai passanti, senza fare loro alcun male.
L’ultimo fantasma in cui ci si può imbattere tra le stanze e i cortili del maniero è quello della donna più intrigante e fatale di tutte: Bianca Maria Scapardone. Protagonista di scandali e torbide trame, Bianca sposò prima un Visconti, poi divenne contessa di Challant, vivendo in modo spregiudicato e disinibito finché, nel 1526, fu decapitata per aver spinto uno dei suoi amanti a ucciderne un altro, che l’aveva umiliata. Probabilmente l’incontro con lei sarebbe il peggiore che ci si potrebbe augurare: gli sfortunati rivivono la tremenda scena della sua decapitazione.
Ilaria Iannuzzi