“Ci penseremo domani”, il romanzo di Stefano Gianuario
Stefano Gianuario presenta un emozionante romanzo in cui si narra della nascita di un’amicizia che sembra basarsi su una sorprendente affinità elettiva. Due anime in crisi si incontrano nella notte e, complice l’alcol, si confidano pensieri, emozioni e ricordi, dando vita a un dialogo profondo e istintivo che li condurrà verso destinazioni inimmaginabili
«La trovavo esageratamente adorabile. La sua spontaneità, il suo imbarazzo, il suo pieno di parole vinta la reticenza iniziale. Mi piaceva tutto nel suo modo di esprimersi. Mai banale e comunque mai costruita; spigliata e a tratti anche volgare, diciamo pure sboccata. Così critica verso sé stessa, ma senza la pesantezza congenita di chi va in cerca di commiserazione»
“Ci penseremo domani” di Stefano Gianuario è la delicata e appassionante storia di un incontro tra anime affini; un romanzo esistenziale in cui si presenta il punto di vista in prima persona di due personaggi che si incrociano in una calda serata settembrina, e che sperano che il loro limitato tempo insieme non abbia mai fine.
Non si tratta però, come si potrebbe immaginare, di una fulminante storia d’amore: ciò che instaurano i protagonisti Fabrizio e Jennifer è una profonda relazione d’amicizia; lui ex presentatore televisivo sessantenne e lei aspirante fumettista che ha la metà dei suoi anni, non hanno niente in comune eppure si comprendono dopo aver scambiato solo poche parole, sperimentando un’inspiegabile affinità mai provata in precedenza.
Fabrizio e Jennifer sono l’esempio lampante del fatto che certi incontri – quelli che, se si è fortunati, possono capitare una volta nella vita – non sono assolutamente casuali ma nascondono un disegno misterioso: nel caso dei due protagonisti, l’intreccio dei loro destini sarà la molla che li spingerà a cambiare drasticamente le loro prospettive.
Le voci narranti di Fabrizio e Jennifer si alternano nel corso dell’opera per raccontare del loro primo incontro nel bar dove lavora la giovane, dell’immediata sintonia che provano l’uno per l’altra, dell’intimo scambio di confidenze e della condivisione delle loro speranze, dei loro dolori e insicurezze; il tutto gestito con una schiettezza disarmante e con una tale spontaneità da lasciare i due personaggi piacevolmente confusi.
Il dissacrante e malinconico Fabrizio e la disillusa e demotivata Jennifer si lasciano andare a un torrenziale flusso di parole che diventa a volte una lucida presa di consapevolezza, altre un’aspra autocritica; questa accorata conversazione viene messa in pausa solo quando i due protagonisti, ispirati dalle riflessioni dell’altro, si assentano brevemente per perdersi in un intenso viaggio nei ricordi.
Stefano Gianuario narra la storia di un incontro irripetibile, che riserva un epilogo poetico e inatteso: in un’unica, lunga serata, Fabrizio e Jennifer espongono l’uno all’altra, senza alcun timore o remora, le loro anime ferite; entrambi sentono che è giunto il momento di guarirle, e di iniziare finalmente un nuovo capitolo delle loro esistenze.