Cultura e Società

Giornata commemorativa presso il Giardino Martiri delle Foibe

Giorno del Ricordo 2025 - Giardini Norma Cossetto, Cinisello Balsamo. Saluto delle istituzioni cittadine e Nazionali. Sindaco: Giacomo Giovanni Ghilardi. Senatore della Repubblica: Sandro SISLER

Si è svolta questa mattina, presso il Giardino Martiri delle Foibe “Norma Cossetto”, la commemorazione di una delle pagine più dolorose e controverse della nostra storia nazionale: il Giorno del Ricordo.

Una ricorrenza istituita per onorare la memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, ma anche per riflettere sulle responsabilità politiche e morali che condussero a tali tragedie a guerra finita da parte delle truppe Titine.

L’orrore delle foibe, cavità naturali trasformate in luoghi di morte, rappresenta una ferita ancora aperta nella nostra coscienza collettiva, ma che ancora oggi una parte della politica italiana tende a dimenticarla.

Uomini, donne e bambini, innocenti, furono vittime di una feroce spirale di violenza.

Gli infoibamenti avvennero in due ondate, la prima nel settembre del 1943, immediatamente dopo l’armistizio, la seconda nel Maggio/giugno del 1945.

A guerra ormai finita, lungo il confine orientale italiano, a Fiume, nell’Istria e a Zara iniziarono i giorni dell’ira e delle vendette che proseguirono fino al 1954 sotto il controllo delle truppe Comuniste Titine.

In meno di dieci giorni, I partigiani di Tito, occuparono quei territori e diedero inizio alle vendette più truci contro gli italiani.

Tito chiuse le scuole italiane di ogni ordine e grado e proibì a chiunque di parlare il nostro idioma. Furono chiuse le Chiese, cacciati i sacerdoti, vietando di professare la fede e impartire i sacramenti. La gente veniva prelevata dalle loro case di notte e non ne faceva più ritorno.

In questo contesto sono state ricordate due figure che abbiamo imparato a conoscere in questi anni durante le celebrazioni del Giorno del Ricordo: Don Angelo Tarticchio e Norma Cossetto, i cui tragici destini testimoniano la brutalità di quei tempi.

Don Angelo Tarticchio il 16 settembre del 1943 venne prelevato dalla canonica, picchiato a sangue, ingiuriato e torturato. Venne poi gettato in una foiba ancora vivo.

Norma Cossetto, a cui abbiamo dedicato questo giardino, era una giovane di soli 23 anni prossima alla Laurea in Lettere e Filosofia. Anche lei fu picchiata a sangue e stuprata per tutta la notte dai partigiani Titini.

Ma il Giorno del Ricordo non può limitarsi solo alla commemorazione delle foibe.

Va anche ricordato l’esodo di nostri compatrioti costretti ad abbandonare le loro terre, le loro case, i loro beni. Un esodo spesso accompagnato da persecuzioni, violenze e discriminazioni il cui unico obiettivo fu quelli di cancellare ogni presenza italiana dalle città di Istria, Fiume e dalla Dalmazia in generale.

Al loro arrivo in Italia, gli esuli chiesero di poter testimoniare pubblicamente le ingiustizie impartite dal regime Comunista, desideravano solo poter raccontare la loro sofferenza, i loro lutti, non furono ascoltati, anzi, gli si imputò loro di essere fascisti e reazionari.

La loro storia fu stravolta, coperta da silenzi compiacenti e da tentativi di rimozione.

Ma i sopravvissuti non si arresero al dolore inflitto, coltivarono la loro memoria, la tramandarono ai figli e ai nipoti, chiedendo solo di essere ricordati come esattamente furono trattati: vittime di una vendetta post-bellica.

Era il 1996 quando l’allora procuratore di Roma, Michele Coiro, consegnò nelle mani del pm Giuseppe Pititto, il fascicolo dell’inchiesta sulle foibe, fascicolo che raccontava di oltre 20.000 vittime, uomini, donne e bambini gettati in quei crepacci trasformati in enormi fosse comuni.

Il processo, lungo, tortuoso e molto osteggiato si concluse il 18 aprile 2004 con una sentenza Pilatesca: “L’Italia non può giudicare…”.

Tutto ciò impone ancora oggi il dovere di non cedere alla rimozione e al silenzio, di non dimenticare, di non confinare nell’oblio, come accaduto per 57 lunghi anni, il dramma delle foibe.

Nel 2004, grazie ad una legge dello Stato, è stato istituito il Giorno del Ricordo, il giorno in cui si commemorano le vittime del passato, ma anche il giorno che funge da monito per le persone di buona volontà, affinché tragedie simili non abbiano più a ripetersi.

E per far sì che ciò avvenga è necessario coltivare la memoria, promuovere il dialogo e la comprensione reciproca, rifiutare ogni forma di violenza e discriminazione, solo così potremo costruire una società più giusta e pacifica, in cui l’odio e la vendetta non abbiano spazio.

Far rivivere la nostra storia attraverso il confronto e i momenti condivisi sarà sempre il migliore insegnamento che potremo spendere per il nostro futuro.

Oggi 10 febbraio 2025, ci siamo riuniti in questa Piazzetta dedicata a Norma Cossetto, per non dimenticare, per far sì che il ricordo rimanga indelebile, ringraziamo, autorità e cittadini che hanno voluto condividere questa ricorrenza e ci auguriamo che nei prossimi anni ci sia la partecipazione di tutte le forze politiche, perché le sofferenze e la morte non hanno colore politico, sono di tutti.

Siamo qui a ringraziare quanti hanno partecipato:

Al Sindaco: Giacomo Giovanni Ghilardi

Al Senatore della Repubblica: Sandro SISLER

Alle Forze dell’ordine: Rappresentate dal Comandante in carica Giuseppe Rasola

Alla Guardia di Finanza: Capitano Fabio Gorgoglione

Alla Polizia Locale: Com.te Fabio Crippa

Alla Polizia Di Stato: Vice Ispettore FORNISANO Ciro

All’associazione dei Carabinieri: di Cinisello Balsamo

Alla Protezione Civile:

Infine si ringraziano, Il Vice Sindaco Giuseppe Berlino, il Capo Gruppo di F.lli d’Italia Maurizio Colosimo,

Assessori: Daniela Maggi, Gabriella Fumagalli, Francesco Scaffidi, Riccardo Visentin, Riccardo Malavolta

Consiglieri: Michele Minutilli, Maurizio Colosimo, Enza D’ambra

Ed ai numerosi Cittadini che sono intervenuti.

CS: Gruppo F.lli d’Italia

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