Addio Conte da Commissario Tecnico Italia dopo gli Europei 2016 di Francia
Una decisione che era nell’aria da diverse settimane, ma che è stata ufficializzata solamente nella giornata di ieri. Carlo Tavecchio, presidente della Figc, dopo le voci insistenti che davano per fatto il trasferimento di Antonio Conte al Chelsea, ha voluto far chiarezza sulla vicenda, ufficializzando l’addio del ct dopo gli Europei della prossima estate: “Antonio Conte mi ha comunicato che al termine del campionato Europeo la sua esperienza in Nazionale finirà. Sente il richiamo del campo, la quotidianità dell’allenamento e questo è comprensibile”. Si apre la caccia al successore per cui si fanno i nomi di Capelli e Ranieri, di Mazzarri e Donadoni, ma anche di Di Francesco e Cannavaro.
TAVECCHIO UFFICIALIZZA L’ADDIO DI CONTE – “Antonio Conte mi ha comunicato che al termine del campionato Europeo la sua esperienza in Nazionale finirà. Sente il richiamo del campo, la quotidianità dell’allenamento e questo è comprensibile”.
– Con queste parole Carlo Tavecchio ha messo fine a una telenovela che durava da mesi e che si era terribilmente intensificata nelle ultime settimane, quando i tabloid inglesi hanno iniziato a puntare forte sull’attuale ct italiano per il dopo Hiddink sulla panchina del Chelsea.
– Tavecchio, in sintonia con la “moda” del momento, ha definito Antonio Conte “un uomo del fare” e ha tenuto a precisare che la scelta non è economica, ma puramente operativa: “Gli manca la quotidianità, il profumo dell’erba. Non è questione di soldi, è questione di lavoro. Questo è quello che mi ha detto. La mattina si sveglia e gli manca il campo”.
LE PAROLE DI CONTE – “Sento di dover tornare a fare l’allenatore in un club, avendo così la possibilità di allenare tutti i giorni. In questo momento la nostra concentrazione massima è rivolta unicamente all’Europeo. Chi mi conosce sa che il mio impegno sarà totale”.
– Parole chiare, rilasciate attraverso il suo profilo ufficiale su Facebook, con cui Conte ha voluto sottolineare che l’obiettivo attuale è far bene all’ormai imminente Europeo 2016 di Francia, ma che poi ha intenzione di concentrarsi nuovamente su un club, di vivere nuovamente la quotidianità.
– Antonio Conte ha poi voluto ringraziare Tavecchio: “Grazie al presidente della Figc Tavecchio che quotidianamente mi accompagna in questa splendida avventura”.
FOCUS EUROPEO – Un’avventura che durerà poco meno di due anni, dalla prima amichevole del 4 settembre del 2014, vinta per 2 a 0 a Bari contro l’Olanda grazie alle reti di Immobile e De Rossi, fino agli Europei.
– In Francia Conte cercherà di fare il massimo sapendo di avere in mano una delle selezioni meno forti della storia italiana e di dover affrontare un girone non certo facile, composto da Belgio, Repubblica d’Irlanda e Svezia.
– Fin qui le statistiche sono dalla sua parte: 9 vittorie, 5 pareggi e 2 sconfitte in 16 partite sulla panchina Azzurra con 23 gol fatti e 14 subiti. Sconfitte patite in amichevole, contro il Portogallo per 1 a 0 il 16 giugno scorso e contro il Belgio per 3 a 1 il 13 novembre del 2015.
MINOR COSTO E LUNGA DURATA – “La scelta sarà seria e commisurata ai tempi che stanno cambiando, ai risparmi necessari e non per togliere prestigio alla Nazionale, ma la scelta sarà di minor costo”, ha spiegato Tavecchio dando ufficialmente il via al toto-nomi.
– Abodi, presidente della Lega di B e consigliere federale molto vicino a Tavecchio, ha tracciato la linea: “La scelta di Conte, era una scelta a tempo e lo sapevamo. Ora pensiamo agli Europei e con tranquillità sceglieremo il nuovo ct col quale condividere un lungo progetto: il nuovo ct dovrà durare 10 anni”.
SI APRE IL TOTO-NOMI – Le dichiarazioni di ieri vanno ad aprire ufficialmente il toto-nomi per il successore di Conte sulla panchina Azzurra. Tante le alternative: dai “senatori” Capello e Ranieri alle giovani promesse Di Francesco e Cannavaro, fino all’usato sicuro di Mazzarri e Donadoni.
– La linea tracciata da Tavecchio e Abodi di un Ct che non abbia un eccessivo impatto economico e che possa rimanere sulla panchina Azzurra per dieci anni consente di scremare i potenziali candidati.
– In questo senso è possibile iniziare ad escludere chi come Capello e Mancini non pare in linea sotto il profilo economico e chi, come Mazzarri e Di Francesco, potrebbe vacillare di più di fronte a un’offerta interessante di un club.
– Rimangono in pista i vari Zaccheroni, Guidolin e Ventura che, però, sembrano entusiasmare poco la piazza. Si fanno largo, invece, Donadoni e Ranieri che per certi versi potrebbero rappresentare l’idea migliore. Il primo ha già guidato gli Azzurri e ha dimostrato di saper portare calma e tranquillità; il secondo, divenuto una star in Inghilterra con il miracolo Leicester, sembra essere nel momento perfetto della carriera per chiudere con una Nazionale. (Foto: Clément Bucco-Lechat).
Matteo Torti