Mostra Savinio Milano Palazzo Reale 25 febbraio-12 giugno, tutte le info
Dopo trent’anni di assenza Alberto Savinio torna a Milano, a Palazzo Reale, con una mostra antologica per celebrare l’opera di un artista raffinato e poliedrico: “Alberto Savinio. La commedia dell’arte”.
LE 100 OPERE DEL TRATELLO DI DE CHIRICO – Fratello di Giorgio de Chirico, Savinio (1891-1952) ha attraversato tutta la prima metà del XX secolo, caratterizzandola in maniera originale e anticipando il postmoderno nelle arti, dalla letteratura alla pittura. La mostra ha il sostegno dell’Archivio Savinio di Roma e presenta oltre 100 opere, di cui 10 inedite.
LE 5 SEZIONI DELLA MOSTRA E LA VOCE DI TONI SERVILLO –
- L’esposizione, curata da Vincenzo Trione, è divisa in cinque sezioni ed è accompagnata, in apertura e chiusura, dalla voce di Toni Servillo, che legge una selezione di testi saviniani dedicati all’arte e al teatro.
- Ogni sezione è introdotta da testi di scrittori: Paola Capriolo, Emanuele Trevi, Tiziano Scarpa, Edoardo Albinati, Giuseppe Montesano.
IL “CODICE SAVINIO” – La mostra vuol individuare il codice-Savinio: pur restando sempre dentro la cornice del quadro, Savinio apre infatti la pittura a continue contaminazioni, attraverso linguaggi quali il mito, la letteratura, l’architettura, la musica, le arti applicate, il teatro. Un autore rinascimentale e pre-postmoderno.
IL COMMENTO DEL CURATORE VINCENZO TRIONE – “Savinio – spiega Vincenzo Trione – è un affascinante e inestricabile caso. Egli appartiene fino in fondo alla tempesta culturale del XX secolo: il suo immaginario è influenzato dalle investigazioni surrealiste intorno alla dimensione dell’inconscio e alla rivelazione dell’onirico. Appartiene, però, anche al futuro. È un pittore che compie esercizi legati alla tradizione della figuratività italiana: guarda alla dimensione del mito, apportando su questo materiale trasgressioni iconografiche. Ed è pure proiettato verso costellazioni profetiche: è regista di fantasticherie fatte di mostri assurdi, dalle sembianze umane e animali insieme, le cui caratteristiche fanno pensare ai mutanti che riempiono i romanzi di fantascienza”.
L’ALLESTIMENTO E IL COMITATO SCIENTIFICO CON GILLO DORFLES –
- L’allestimento, a cura dello Studio AR.CH.IT Luca Cipelletti e Associati, recupera il tema della finestra e del “guardare attraverso”: le prospettive e i coni ottici distorti e ruotati, ricorrenti nel repertorio di Savinio, prendono corpo in questo vero e proprio spettacolo, coinvolgendo e rendendo protagonista lo spettatore della mostra.
- Il comitato scientifico è composto da Gabriella Belli, Jean Clair, Gillo Dorfles, Paola Italia, Alessandro Tinterri, Didier Ottinger e Vincenzo Trione.
- La mostra è accompagnata da un ampio catalogo che contiene saggi di Trione, Dorfles, Roberto Calasso, Paola Italia, Alessandro Tinterri e Nicoletta Cardano.
LE SEZIONI DELLA MOSTRA
1. Miti dipinti
- La mostra si apre con la sezione dedicata al rapporto con il mito: rovine, templi antichi, statue e leggende sono la grammatica con cui Savinio rappresenta lo “spirito moderno”.
- Tracce che rinviano a una Grecia “portatile e nei modelli più alti tascabile”.
- Schegge che consentono di “intelligere la vita nel modo più acuto e assieme più ‘frivolo’”.
- Sono “dèi leggeri” quelli che si rivelano nell’universo saviniano, impegnato in operazioni ordinarie come Hermes il portalettere.
- Si tratta di presenze tangibili, in bilico fra burla e tragedia. Numi straniati o deformati, magari ingolfati in abiti borghesi, sovente affacciati verso terre lontane.
- Tra le opere esposte in questo capitolo: “Battaglia dei centauri” (1930), “In visita” e “Penelope” (1930). Queste ultime tele fanno parte del ciclo “Canto d’amore”, dove personaggi animaleschi imperturbabili indossano abiti borghesi in scenografie sontuose.
2. Letterature dipinte
- L’artista elabora una personalissima cartografia divagando nei territori della letteratura.
- Ritrae poeti, filosofi e muse, per sottolineare il legame indissolubile tra opera scritta e dipinta.
- Tra i quadri esposti: “Il sogno del poeta” (1927), “I filosofi” (1927).
- Rilevante l’omaggio ad Apollinaire (1927), il nume tutelare dei fratelli de Chirico negli anni parigini, dove si riprendono i tratti di un volto femminile romano del Fayyu’m.
3. Architetture dipinte
- Savinio si accosta all’architettura, saldando monumentalità e giocosità: assembla blocchi cromaticamente molto vivaci, che precipitano obliqui verso il primo piano.
- Sono scatole poste di traverso, aperture spaziali stranianti nel proporre inattesi dialoghi tra spazi interni e spazi esterni.
- Mondi sospesi, tra continui affioramenti e citazioni tratte dal mondo classico, con frequenti richiami dechirichiani.
- In questa sezione “La partenza degli Argonauti” (1925-1926); “Fiori stranieri” (1928);
- “Oggetti abbandonati nella foresta” (1928) dove l’artista-fanciullo trasforma gli oggetti in giocattoli, strumenti dell’immaginazione costruttiva e creativa;
- “Nascita di Venere” (1950) in cui l’architettura diventa scenario di un confronto drammatico tra territori celesti e territori terreni.
4. Oggetti dipinti
- La quarta sezione, dedicata alle sperimentazioni nell’ambito delle arti applicate, presenta l’onnivora curiosità di Savinio, il quale si mette alla prova in molte discipline.
- Esplora la musica, come compositore ed esecutore; si impegna nel teatro, come autore di complesse messinscene. Scrittore prolifico, critico d’arte e letterario, disegna anche schizzi per tessuti, arazzi e tappeti; produce mosaici e mattonelle in maiolica.
- Tra i lavori esposti, bozzetti per stoffe, abiti, mosaici e le fotografie dell’intervento realizzato da Savinio per Villa Malaparte a Capri (una mattonella raffigurante una lira classica).
5. Scenografie dipinte
- Il rapporto con il teatro è un tema costante nella ricerca saviniana, come emerge dai continui riferimenti “spettacolari” che caratterizzano i suoi quadri, e come emerge dalle costruzioni “spettacolari”, frutto soprattutto della collaborazione con il Teatro alla Scala di Milano.
- Per la Scala Savinio realizza, tra il 1948 e il 1951, quattro spettacoli in qualità di scenografo, costumista e, in alcuni casi, regista: Oedipus rex (1948); I racconti di Hoffmann (1949); l’Uccello di fuoco (1950) e Vita dell’uomo (1951). Oltre ad Alcesti di Samuele, che nel 1950 è rappresentato al Piccolo Teatro con la regia di Giorgio Streher.
- Importante anche la collaborazione con il Teatro del Maggio Fiorentino.
- In questo capitolo sono raccolti i bozzetti delle opere eseguite per la Scala.
“Alberto Savinio. La commedia dell’arte”
- Palazzo Reale, Piazza del Duomo, 12
- Periodo: 25 febbraio – 12 giugno 2011
- Telefono: 02-87.56.72
Orari:
- lunedì 14.30 – 19.30
- martedì – domenica 9.30 – 19.30
- giovedì e sabato 9.30 – 22.30
Biglietti e prenotazioni:
- La biglietteria chiude un’ora prima
- Telefono: 02-54.915
- Ingresso intero € 9,00
- ridotto € 7,50
- ridotto speciale € 4,50
- Visite guidate visite guidate per scolaresche € 65
- visite guidate per gruppi organizzati € 90
- visite guidate per scolaresche in lingua inglese o francese € 85
- visite guidate per gruppi organizzati in lingua inglese o francese € 110
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Di Redazione