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“La Grande Rivolta” 27 giugno – 7 luglio 2018 Teatro Litta Milano, trama, note, biglietti

MTM Manifatture Teatrali Milanesi chiuderà la stagione teatrale con la ‘La grande rivolta’, spettacolo performance che attraverso la musica, il linguaggio coreografico e la parola dei romanzi di Nanni Balestrini racconta un’epoca che ha segnato in modo chiaro e iconografico il corpo, soggetto distintivo di un periodo storico relativamente recente, che attraverso le contraddizioni sociali e politiche ha trovato il modo di esprimersi e farsi linguaggio di una grande rivolta e del quotidiano.

Protagonisti assoluti della scena sono otto danzatori/attori under 35 che, diretti da Antonio Syxty, con il disegno del movimento e le coreografie di Susanna Baccari, debutteranno a giugno 2018 in prima nazionale.
‘La grande rivolta’ è un progetto di Antonio Syxty che tira una linea concettuale narrativa tra due punti: il 1968 e il 2018, iniziato la scorsa stagione con lo spettacolo ‘Blackout’ e che si concluderà in quella attuale con la nuova produzione ‘La grande rivolta’. Come dichiarato più volte dal regista “questo è un lavoro che amo definire teatro del mondo”.

Un progetto che vede coinvolti Syxty e Balestrini in una complicità creativa fra live performance e linguaggio scritto, per raccontare il 1968, e i successivi anni, da un’angolazione inedita.
La grande rivolta è un titolo editoriale che raggruppa tre romanzi di Nanni Balestrini fra cui “Vogliamo tutto” e “Gli invisibili”.

Nel primo è l’operaio massa con le sue speranze e i sogni a essere protagonista in una Torino dominata dalla fabbrica per eccellenza: la FIAT. Come è stato scritto “Vogliamo tutto è un ordigno di calcolata potenza e di trattenuta passionalità che diventa come un gesto di simpatia del linguaggio per la vita”.
Nel romanzo Gli invisibili protagonista è la nuova generazione di proletari che inaugura la rivoluzione del quotidiano, per questo Balestrini ricostruisce l’epica di un’insurrezione gioiosa e dirompente sulla quale si abbatterà la profonda violenza del carcere e della criminalizzazione.

Note di regia
“La mia provenienza dal mondo dell’arte visiva e concettuale – alla fine degli anni ’70 – mi ha sempre condizionato nella pratica della scena. In questo senso, con ‘Blackout’ prima e con ‘La grande rivolta’ ora, il mio intento è quello di creare un punto di vista performativo sul linguaggio (non creato per il teatro) di uno degli ultimi narratori di un’epoca, attraverso il poema Blackout e i romanzi ‘Vogliamo tutto’ e ‘Gli invisibili’. Parlo di linguaggio e non di rievocazione del passato. La mia intenzione è puramente poetica, utilizzando il linguaggio come comportamento, come détournement situazionista. E ringrazio Susanna Baccari, coreografa, senza la quale questo mio intento non sarebbe possibile”
Antonio Syxty

Antonio Syxty, nato a Buenos Aires, lavora a Milano dalla fine degli anni ‘70. Inizia come performer nelle gallerie d’arte e spazi “underground”, collaborando con altri artisti, designer, architetti e musicisti di quel periodo. Dopo aver studiato in corsi di Art and Drama negli Stati Uniti tra il 1975 e il 1976, ha iniziato a realizzare alcune art-performance tra il 1977 e il 1984. Negli anni ‘80, dopo aver frequentato la Scuola del Piccolo Teatro, la sua carriera si sposta progressivamente verso il teatro, che lui considera come un’arte comportamentale, “con derive e slittamenti dovuti allo scambio di identità, e alla continua interpolazione dei concetti di verità e falsità”. Da allora il suo lavoro si sposta sulla professione di regista per il teatro, il cinema, la televisione, la radio, con frequenti progetti di installazione video ed eventi live, sostenendo di essere un regista di spazi e comportamenti. Ha anche lavorato come regista per la RAI e per il gruppo Mediaset, per la pubblicità, per i film istituzionali, per la moda, i concerti e qualsiasi altra forma di evento dal vivo. Dal 2000 è co-direttore e regista al Teatro Litta. Attualmente è uno dei responsabili artistici di Manifatture Teatrali Milanesi. Dal 2007 ha ripreso la sua attività di artista visivo con un progetto chiamato Money Transfer

Nanni Belestrini, poeta, romanziere e artista visivo nato a Milano il 2 luglio 1935, vive attualmente a Roma. Agli inizi degli anni ’60 fa parte dei poeti “Novissimi” e del “Gruppo 63”, che riunisce gli scrittori della neoavanguardia. Nel 1963 compone la prima poesia realizzata con un computer.
E’ autore, tra l’altro, del ciclo di poesie della “signorina Richmond” e di romanzi sulle lotte politiche degli anni Settanta come Vogliamo tutto e Gli invisibili. Ha svolto un ruolo determinante nella nascita delle riviste di cultura «Il Verri», «Quindici», «Alfabeta», «Zoooom». Nel campo delle arti visive, ha esposto in numerose gallerie in Italia e all’estero. Nel 1993 è presente alla Biennale di Venezia e nel 2012 a Documenta di Kassel.

“Vogliamo tutto” è un romanzo insieme cronachistico ed esistenziale. Il protagonista, “l’operaio-massa” nella definizione stessa del suo autore, è un uomo del Meridione che si trasferisce, come tantissimi in quegli anni, al Nord in cerca di lavoro e, dopo varie vicissitudini, viene assunto alla Fiat, una sorta di Terra promessa della classe operaia. Si renderà conto, tuttavia, che la realtà è ben diversa e parteciperà alle lotte operaie formandosi una coscienza politica più consapevole e precisa. Romanzo sperimentale, che per quanto legato a un determinato periodo storico non risulta “invecchiato”, “Vogliamo tutto” rimane a tutt’oggi un testo letterario è riuscito a dare voce alle istanze del Sessantotto e dintorni.

“Gli invisibili”, una delle opere più note di Nanni Balestrini, ripercorre l’insurrezione del 1977, una rivoluzione della vita quotidiana, con il rifiuto del lavoro, l’occupazione delle case, lo sciopero selvaggio. Lo fa attraverso la voce di Sergio, che vediamo correre per le strade davanti ai celerini schierati, tirare qualche molotov, partecipare alle assemblee. E poi incarcerato, testimone della feroce vita nelle galere, della clamorosa rivolta di Trani. Sergio è il “movimento”, quello più spontaneo e istintivo che, dieci anni dopo i fatti (il romanzo è stato pubblicato nel 1987), Balestrini racconta con la sua prosa scandita nella quale ricerca stilistica e sperimentazione letteraria raggiungono la piena maturità. Sergio, soprattutto, è uno dei tanti “invisibili” cui l’autore offre la sua scrittura, per raccontare, come scrive Rossana Rossanda, la “crudele educazione sentimentale di un ragazzo degli anni Settanta” e insieme una pagina cancellata della nostra storia.

LA GRANDE RIVOLTA
MTM Teatro Litta
Corso Magenta, 24
da lunedì a sabato ore 20:30 – domenica riposo
Biglietti: Intero 24€ – Under26 – 16€ – Over65 – 12€
Abbonamento: 6MTMconTE – UNIconTE – MTMdono
Abbonamenti liberi a partire da €40

BIGLIETTERIA MTM
– 02 86 45 45 45 – biglietteria@mtmteatro.it
– Prenotazioni e prevendita da lunedì a sabato dalle 15:00 alle 20:00
– Biglietti e abbonamenti sono acquistabili sul sito www.mtmteatro.it e sul sito e punti vendita
– vivaticket.it. I biglietti prenotati vanno ritirati nei giorni precedenti negli orari di prevendita e la domenica a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

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