Osteopatia, a Milano crescono praticanti e pazienti
Aumentano in Italia le persone che si affidano alle mani di un osteopata professionista, e di conseguenza sale anche la richiesta per avere accesso ai corsi di formazione in questa disciplina: ora più che mai è dunque importante essere informati sulle modalità per diventare osteopati e sulle scuole attive in Italia, con Milano che si conferma capitale dell’offerta in questo settore.
Milano capitale dell’Osteopatia
Nella nostra città, infatti, si concentra il maggior numero di enti attivi nella formazione, oltre che di professionisti: a svelare questo primato è il ROI, il Registro Osteopati d’Italia, che ha di recente effettuato un’analisi generale sul settore a livello nazionale, per certificare con dati precisi il successo di questa pratica medica alternativa nello Stivale.
Dieci milioni di pazienti in Italia
E così, se il sondaggio ha consentito di scoprire che circa dieci milioni di italiani si sono già affidati alle cure di un osteopata, in prevalenza per curare dolori muscolo scheletrici (e ottenendo nove volte su dieci un trattamento ritenuto quanto meno soddisfacente), il report del Roi rivela anche che tra i 2500 iscritti al Registro l’area metropolitana di Milano fa, come accennato, la parte del leone.
Il primato di Milano
Sul totale di 2500 professionisti presenti, infatti, ben 450 operano nel milanese, che così distanzia per volume le altre province italiane (a cominciare da Roma, ferma a 344). Sempre il Roi, poi, presenta sul proprio sito alcune delle più importanti scuole attive a livello nazionale, come Tcio, centro di Osteopatia a Milano che si caratterizza per un’offerta completa nel campo di questa medicina manuale, rivolta diplomati e laureati che sono seguiti da un team di osteopati professionisti, docenti universitari e medici specialisti di grande esperienza e capacità.
La scuola di formazione Tcio
Al termine del corso, che può essere seguito sia full time che part time, viene rilasciato il titolo di Diploma di Osteopatia D.O. con l’opportunità di iscrizione al Registro degli Osteopati d’Italia; un riconoscimento importante, che consente di certificare la propria qualificazione e le proprie competenze in un ambito delicato come quello della salute e del trattamento dei pazienti.
Riconoscere la professionalità
Purtroppo, infatti, può capitare di incappare in “falsi professionisti” o abusivi di questa pratica medica, che quindi operano senza averne le reali competenze e qualifiche; un problema che potrebbe essere superato con il riconoscimento ufficiale e definitivo della osteopatia come professione sanitaria, sul quale si sta discutendo ormai da anni anche a livello parlamentare.
Come lavora l’osteopata
Nell’attesa della conclusione di questo percorso burocratico, il consiglio è di fidarsi del lavoro del Roi, che in quanto associazione privata senza fini di lucro è un punto di riferimento del settore, svolgendo anche una costante attività di autoregolamentazione, autodisciplina e coordinamento degli associati. In questo modo è possibile avere una certezza in più al momento di scegliere il professionista cui affidarsi per un trattamento osteopatico, che (ricordiamo) serve a ricercare e individuare le cause della “disfunzione somatica” che influisce in maniera negativa sull’organismo, pregiudicandone il benessere.
Inquadrare il problema a tutto tondo
Per questo, gli osteopati mettono in pratica un intervento basato su tecniche manuali, in genere concentrate sul sistema scheletrico e su quello muscolare, cercando nel corso delle sedute di ripristinare gradualmente la mobilità fisiologica sui vari sistemi che regolano il normale funzionamento dell’organismo. Ma – e qui si vede anche la capacità e la professionalità della persona scelta – per completare il processo di trattamento bisogna non solo porre rimedio allo squilibrio a livello fisico, ma anche studiare una terapia che inquadri il paziente dal punto di vista globale, compresi i fattori sociali e affettivi e quelli legati a elementi esterni come il lavoro e lo stress, così da poter cercare di risolvere il problema in maniera definitiva.