Policlinico: le allergie ai pollini vengono scatenate anche dall’assunzione di determinati tipi di frutta fresca, frutta secca e verdure
Anche quest’anno è ripreso il servizio di rilevamento dei pollini presenti nell’aria, a cura della Struttura di Allergologia Ambientale del Dipartimento di Prevenzione della Fondazione Ca’ Granda Policlinico.
Un campionatore, posizionato sul tetto del padiglione Alfieri, intrappola i granuli pollinici presenti nell’aria su un film adesivo che, ogni settimana, viene analizzato al microscopio ottico. I dati vengono poi pubblicati in una tabella sul sito internet della Fondazione www.policlinico.mi.it con le previsioni per la settimana successiva, indicando la quantità e la qualità dei pollini rilevati.
Ecco cosa ci ha spiegato il dott. Mario Previdi, responsabile della Struttura di Allergologia Ambientale del Policlinico:
QUALI SONO I POLLINI RILEVATI UESTA SETTIMANA? – In questi giorni si stanno elevando le concentrazioni polliniche delle graminacee mentre persistono quelle degli alberi, in particolare il polline di carpini e betulle. Ciò ben si spiega col fatto che la città di Milano è storicamente ricca di carpini, e le betulle adornano molti giardini privati.
QUALI EFFETTI HANNO SUI MILANESI? – Da uno studio in corso presso la Struttura di Allergologia Ambientale del Policlinico, risulta che:
- su 600 pazienti provenienti dall’area milanese, allergici ai pollini, oltre il 50% è sensibilizzato solo, o anche, al polline di betulacee (betulla e ontano) e di corilacee (carpino e nocciolo);
- La sensibilizzazione allergica ai pollini arborei risulta più elevata nell’età centrale della vita, senza distinzione significativa tra i sessi;
- Le donne risultano però più colpite dalla ‘sindrome orale allergica’. Nello studio che abiamo condotto, il 31% dei milanesi sensibilizzati agli alberi riconosce, in seguito, l’allergene anche negli alimenti vegetali e presenta sintomi a carico delle mucose orali, talora con abnorme gonfiore delle labbra.
I POLLINI SONO PRESENTI ANCHE NEL CIBO? – La frazione del polline che causa l’allergia, svolge nelle piante un ruolo di difesa contro gli stimoli stressanti ed è presente anche nei frutti.
QUALI SONO I CIBI CHE SCATENANO LE ALLERGIE, E PERCHE’? – Gli alimenti che più frequentemente causano questi sintomi sono disparati ed includono, molto spesso, le mele, la frutta col seme grande (pesche, albicocche, ciliegie, mandorle), la frutta col guscio (noci, nocciole, arachidi), ed altri vegetali quali carota e finocchio.
Ciò deriva dal fatto che a causare l’allergia sono una serie di proteine simili tra loro, che piante diverse sono in grado di produrre contro gli “attacchi” che ricevono dal mondo esterno. Insomma, gli inquinanti presenti nell’aria non stressano solo gli abitanti, ma anche gli alberi: questi producono un polline allergenico e i sensibilizzati riconoscono quell’allergene anche negli alimenti e, di conseguenza, ne soffrono.
QUALI SONO I RIMEDI POSSIBIILI? – Indicazioni di prevenzione dovrebbero essere fornite a chi programma il verde cittadino, favorendo, ad esempio, la piantumazione di alberi che disperdono un polline poco allergenico, come nel caso dei pioppi cipressini, o che non disperdono polline, come i peschi ed i ciliegi, che possono abbellire le nostre città così come avviene in Oriente senza causare sensibilizzazione allergica”.