Disservizi Trenord Milano, una passeggera esasperata: “Così il viaggio diventa un calvario quotidiano!”
Di seguito la segnalazione inviata alla nostra Redazione (redazione@cronacamilano.it), da una passeggera abbonata a Trenord: aria irrespirabile, temperatura eccessiva e, soprattutto, numero di carrozze inadeguato per le ore di punta. Il risultato? “Il treno era pieno zeppo di gente fino alle porte e molti di noi sono rimasti a terra”, ci racconta la nostra lettrice. “Perché il viaggio per andare/tornare dal lavoro/scuola dev’essere quotidianamente un calvario?”. Nel dettaglio:
VI SCRIVO SDEGNATA, COME SEMPRE – “Gentile Redazione – esordisce la nostra lettrice, la signora A.S. –, vi scrivo sdegnata, come sempre, per il servizio offerto da Trenord.
TRENO PIENO: GENTE A TERRA E ARIA IRRESPIRABILE – “Questo poiché – aggiunge – ieri (12 gennaio 2016, ndr) ho tentato di prendere il treno da Milano Bovisa diretto a Novara alle ore 19.24, ma mi è stato impossibile salire.
– “Il treno era pieno zeppo di gente fino alle porte – continua a spiegare la passeggera –, e molti di noi sono rimasti a terra.
– “Senza contare che, mentre tentavamo di entrare – racconta ancora la cittadina –, l’aria irrespirabile, senza ossigeno e con temperatura eccessiva, non avrebbe permesso di viaggiare mezz’ora in quelle condizioni.
PERCHÉ L’AZIENDA NON INTERVIENE? – “Ora mi chiedo – osserva la signora A.S –: perché un abbonato (io ho un abbonamento annuale e sono abbonata da 27 anni circa) che paga regolarmente un abbonamento, non deve poter salire su un treno, ma deve aspettare per decine di minuti il treno successivo in una stazione?
– “Questo disservizio – prosegue –, chi lo paga? Noi utenti? Perché l’azienda non prevede, visto il numero di passeggeri presenti nelle ore di punta, treni più capienti??
– “E poi – aggiunge ancora A.S. –, altra questione importante: la temperatura. Fino a qualche anno fa esistevano treni con possibilità di aprire i finestrini. Perché oggi la regolazione della temperatura, quando i treni sono stracolmi di gente, non è adeguata, e non permette di respirare come si dovrebbe?
IL VIAGGIO DIVENTA UN CALVARIO – “Insomma – conclude la nostra lettrice –, perché il viaggio per andare/tornare dal lavoro/scuola dev’essere quotidianamente un calvario? Non siamo nel terzo mondo, che dite?”