Accoglienza temporalesca per le rondini, giunte puntuali a Milano dopo un viaggio di più di 10.000 chilometri
Hanno il dorso scuro e iridescente, e la pancia bianca e piumosa. Sono lunghe poco più di una spanna, e il piccolo becco aggraziato è il perfetto contraltare per l’armoniosa coda divisa nelle tipiche 2 punte.
Sono le rondini, i graziosi uccellini che da aprile fino alla fine di settembre riempiono di lieta spensieratezza i nostri cieli cittadini, compiendo evoluzioni tra i rosa dei tramonti fino ad abbassarsi leste sulle fontane meneghine, sfiorandone appena la superficie dell’acqua.
Per loro, purtroppo, l’accoglienza non è stata delle migliori, e proprio oggi Milano è stata inondata da un violento temporale con tanto di tuoni e fulmini.
Fortunatamente, però, la città presenta anche tante cavità e infossature che da secoli offrono protezione non solo alle rondini, ma anche a merli, passerotti e perché no pure ai nostri insostituibili piccioni. Tra i rifugi più affascinanti, le storiche feritoie del Castello Sforzesco, e gli anfratti tra le guglie del Duomo. Inoltre, le torri campanarie della Basilica di Sant’Ambrogio, il magnifico chiostro di Santa Maria delle Grazie e, naturalmente, i tetti delle case sui Navigli.
Dal canto nostro, comunque, sicuramente possiamo dire una cosa: nonostante la pioggia, una rondine fa primavera.
Di redazione