Cronaca

Chiusura metropolitana Famagosta – Abbiategrasso, una cittadina esprime tutto il suo dissenso

Gentile Redazione vi scrivo da cittadina indignata per  gli indirizzi del PGT di Milano recentemente approvato e che vorrebbe introdurre modifiche  poco utili  alla mobilità del servizio pubblico. A pagina 303 della Relazione Generale viene infatti prevista la chiusura della MM2 nel tratto viale Famagosta – piazza Abbiategrasso.

 

La chiusura di questo tratto verrebbe  utilizzata fino a piazza Abbiategrasso per farvi transitare una nuova metro-tranvia che collegherà NON  LA ZONA SUD AL NORD, ma la stazione FS di San Cristoforo con Rogoredo, correndo parallela alla nuova strada cosiddetta “Ronda Sud”, con esplicito danno nei tempi e nelle alternative di mezzi pubblici “rapidi “ e necessari di tutta la zona sud  verso il centro di Milano.

 

Chiudere il tratto di MM2 tra viale Famagosta e piazza Abbiategrasso ed utilizzare la galleria per farvi transitare la metro-tranvia che sbucherebbe in via Palanti, per poi proseguire verso il Corvetto e quindi a Rogoredo, è un servizio che serve poco, mentre peggiorerebbe gravemente la mobilità urbana di tutta la zona sud, i cui residenti ogni giorno si spostano verso il nord, creando difficoltà notevoli difficoltà specie in inverno, con la neve, e tram inevitabilmente  più al rilento .

 

Le motivazione addotte dal PGT, redatte a favore di questa oscena ipotesi, fanno esplicito riferimento alle “potenzialità edificatorie notevolmente superiori” che la metro-tranvia C potrebbe determinare in considerazione del suo percorso in “zone compromesse del parco agricolo sud” con cementificazione e ulteriore  consumo del suolo di questa città a favore perciò dei palazzinari e della speculazione edile.

 

Il progetto non va nel senso di un miglioramento della qualità dei servizi alla utenza, il fatto che la stessa Direzione della metropolitana sostenga di non essere stata interpellata offre l’occasione di bloccare questa scelta.

 

Faccio quindi appello ai tanti utenti che usano la MM2 di inviare il loro dissenso alla Direzione della metropolitana milanese e allo stesso consiglio comunale: mobilitiamoci, il futuro di Milano non è nel cemento.

Una cittadina indignata A.L.

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