Denuncia Aidaa a Green Hill, l’allevamento lager dei cani beagle destinati a torture e morte nei laboratori di vivisezione
Secondo la Legge italiana i cani sono considerati “animali di affezione” ed il loro maltrattamento e morte sono puniti con la reclusione fino a 3 anni ai sensi dell’articolo 544 del codice penale.
L’ALLEVAMENTO LAGER CHE CRESCE I CANI PER LA VIVISEZIONE – “L’allevamento Green Hill di Montichiari, in provincia di Brescia, è un lager dove vengono allevati cani di razza beagle (al momento ce ne sarebbero circa 2.500) tutti destinati ai laboratori di vivisezione e quindi ad atroci torture e morte”, spiegano i promotori di Aidaa, Associazione Italiana in Difesa di Animali e Ambiente.
LA DENUNCIA SPORTA DAL PRESIDENTE DI AIDAA – Per questo motivo il presidente di Aidaa, Lorenzo Croce, ha firmato una denuncia nei confronti dei proprietari dell’allevamento e dei dirigenti della società, per:
- violazione delle Leggi di protezione degli animali;
- violazione dell’articolo 544 del codice penale (maltrattamento di animali).
- Tale denuncia verrà depositata nei prossimi giorni presso la Procura della Repubblica di Brescia.
L’ESPOSTO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI MILANO – Sarà invece consegnato alla Procura della Repubblica di Milano un esposto, sempre a firma del presidente nazionale Aidaa, per chiedere di indagare se:
“nell’atteggiamento della giunta regionale della Lombardia ed in particolare dell’Assessorato alla Sanità che, nonostante le palesi violazioni delle Leggi nazionali e regionali di tutela dei cani da parte dell’allevamento Green Hill di Montichiari, continuano ad ostinarsi a non chiudere il predetto allevamento, non vi siano:
- atteggiamenti delittuosi che possano richiamare anche in questo caso la violazione della Legge nazionale 281/91 e le stesse leggi della regione in materia di protezione di animali;
- se tale comportamento non sia da ascrivere ad una violazione dell’articolo 544 del codice penale, favorendo di fatto l’allevamento di animali destinati in maniera certa al maltrattamento ed alla tortura ed alla morte atroce”.
INFORMAZIONI – Per ulteriori informazioni:
- 347-88.83.546
- 392-65.52.051
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Di Redazione