Cronaca

Referendum 2011, tutte le info per i cittadini anche alla luce della pronuncia della Corte Costituzionale sul nucleare

A una settimana dal Referendum la Corte Costituzionale e la Consulta hanno fatto venire meno anche l’ultimo dubbio, confermando che i cittadini saranno chiamati ad esprimersi su tutti e 4 i quesiti presentati:

 

 

 

  1. Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica (Abrogazione).
  2. Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito (Abrogazione parziale di norma).
  3. Nuove centrali per la produzione di energia nucleare (Abrogazione parziale di norme).
  4. Abrogazione di norme della Legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale.

 

Il dubbio permaneva su quesito n.3, riguardante le nuove centrali nucleari.

 

Nel mese di marzo, infatti, durante la campagna referendaria ed a seguito del disastro nucleare di Fukushima in Giappone, il governo aveva emanato il decreto legge n. 34/2011 dove veniva inserita una moratoria, cioè una sospensione, di un anno, sull’avvio del programma nucleare.

 

Ad aprile, tramite un emendamento al decreto Omnibus del 2011, il governo ha chiesto di modificare la normativa vigente, oggetto anche del terzo quesito referendario.

 

L’emendamento, oltre ad abrogare alcune disposizioni relative alla realizzazione di nuovi impianti nucleari, concedeva al governo la possibilità di tornare sulla questione dell’energia nucleare in Italia dopo aver acquisito: “nuove evidenze scientifiche mediante il supporto dell’Agenzia per la sicurezza nucleare, sui profili relativi alla sicurezza, tenendo conto dello sviluppo tecnologico e delle decisioni che saranno assunte a livello di Unione europea”.

 

L’intento del governo era quello di far saltare il referendum sul nucleare impedendo che la volontà popolare potesse essere influenzata dagli avvenimenti in Giappone; è stato lo stesso Berlusconi a dichiarare: «Se fossimo andati oggi a quel referendum, il nucleare in Italia non sarebbe stato possibile per molti anni a venire. Abbiamo introdotto questa moratoria responsabilmente, per far sì che dopo un anno o due si possa tornare a discuterne con un’opinione pubblica consapevole. Siamo convinti che il nucleare sia un destino ineluttabile».

 

Sulla moratoria si è quindi pronunciata la Corte di Cassazione, che ha accolto l’istanza che chiedeva di votare il quesito sulle nuove norme del decreto legge Omnibus. Inoltre, la Consulta ha rigettato l’istanza di incostituzionalità sollevata dal governo.

 

Sarà quindi presente il terzo quesito sul nucleare con un’unica modifica: l’abrogazione rimane, tuttavia si applicherà solo alle nuove norme (art. 5, commi 1 e 8 ) e non più alla Legge precedente; pertanto dovrà essere modificato il quesito e, di riflesso, anche la scheda collegata.

 

Il titolo del terzo quesito, riformulato dalla decisione della Cassazione sarà: «Volete che siano abrogati i commi 1 e 8 dell’art. 5 del dl 31/03/2011 n. 34 convertito con modificazioni dalla legge 26/05/2011 n. 75?».

 

La decisione della Cassazione di votare sulle nuove norme fa sorgere un problema: gli italiani residenti all’estero hanno già ricevuto il plico che contiene le schede per votare ai referendum, compresa quella sul nucleare, ancora da modificare.

 

In tutto ciò, la tempistica prevede che le schede debbano arrivare ai consolati entro le ore 16 di giovedì 9 giugno.

 

Inoltre, gli italiani all’estero hanno per buona parte già votato ed inviato la busta.

 

Per scaricare tutti i dettagli sul referendum, i testi integrali dei quesiti, come cambiano le leggi se se si vota Sì e come cambiano se si vota No, CLICCA QUI

 

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Referendum 2011 del 12 e 13 giugno, spiegazione quesito per quesito, cosa succede votando Sì o No, come e quando votare


Di Redazione

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