Agenzia di accompagnamento per rom
La proposta e’ stata lanciata dai rappresentanti del “Tavolo Rom” al quale hanno partecipato, in occasione di un convegno organizzato nella sede delle Acli, le associazioni che si occupano di assistenza e attività culturali a sostegno delle popolazioni nomadi: Acli provinciali di Milano, Arci, Associazione Nocetum, Aven Amentza, Caritas Ambrosiana, Casa della Carità, Camera del Lavoro, Comunità di Sant’Egidio, Federazione Rom e Sinti insieme di Milano, Gruppo Abele, Padri Somaschi e Upre Roma.
“Siamo coscienti che l’idea di un’agenzia solo per rom e sinti possa suscitare perplessità – ha spiegato Corrado Mandreoli, responsabile del dipartimento politiche sociali di Cgil Milano –, ma la situazione è così deteriorata che è necessario utilizzare strumenti adatti”.
I compiti dell’agenzia sarebbero:
- aiutare rom e sinti a trovare una casa e un lavoro, sfruttando le occasioni esistenti a livello pubblico e privato per trovare un’occupazione;
- vagliare tutte le ipotesi possibili per trovare una casa: aiuti all’acquisto o all’affitto di appartamenti (con garanzie ai proprietari), ristrutturazione di cascine, inserimento delle famiglie più deboli nelle liste per le case popolari;
- avviare piccole imprese o cooperative di lavoro;
- curare la formazione di donne e uomini perché ciascuno possa stare sul mercato del lavoro;
L’obiettivo, quindi, sarebbe quello di “sostenere le capacita’ e l’autonomia dei rom“, in un percorso che puo’ concretizzarsi “solo mettendo in atto una pluralita’ di strumenti”.
La struttura ipotizzata dal Tavolo Rom “deve avere una forte regia pubblica”, in una presa in carico “complessiva e non frammentata fra diversi uffici”, permettendo in questo modo l’accompagnamento sociale continuo, la mediazione dei conflitti e il pronto intervento di fronte a possibili tensioni.
Il Tavolo rom ha chiesto anche che i 13 milioni del Piano Maroni destinati a Milano siano spesi diversamente da come finora previsto: “Si vogliono investire ben 9 milioni per la sicurezza e solo 4 per gli interventi sociali –ha concluso Corrado Mandreoli –, chiediamo un’inversione delle priorità”.