Lite motociclista Milano via Andrea Doria, il pensionato rimane in carcere, il giudice ha convalidato il fermo poiché ha ritenuto “pericoloso” il 71enne Vittorio Petronella
Dopo una riserva di qualche ora, il GIP Enrico Manzi si è pronunciato sulla richiesta di convalida del fermo in carcere avanzata dal PM Antonio Sangermano. E Vittorio Petronella, 71 anni, rimarrà in carcere.
LO SCOPPIO DELLA LITE, LUNEDì ALLE 15,30 – Tutto è accaduto lunedì in primo pomeriggio in zona Loreto: una violenta lite al semaforo scoppiata tra il pensionato e un giovane scooterista di 35 anni, Alessandro Mosele.
- Volano insulti, Mosele con un calcio frantuma lo specchietto laterale retrovisore del veicolo del 71enne, poi il giovane sputa addosso a Petronella che, impazzito di rabbia, comincia a inseguirlo addirittura contromano.
- Secondo quanto appurato anche grazie a 4 testimoni oculari, a questo punto Petronella ha investito 2 volte lo scooterista, che disperato ha cercato di attaccarsi alla targa dell’auto del suo aggressore, giacendo a terra in agonia.
- Nel mentre, Petronella ha investito “puntandola” anche una romena di 34 anni, ricoverata in ospedale per le lesioni riportate a una gamba.
- Allontanatosi e poi tornato dopo una ventina di minuti sulla scena del delitto, al fine di recuperare la targa perduta, Petronella è stato bloccato dalla folla fino all’arrivo della Polizia locale, che l’ha arrestato e portato dal PM Antonio Sangermano per essere interrogato.
L’ECCEZIONALE GRAVITA’ – Dopo due notti in carcere e dopo una relazione che parla di una violenza agghiacciante e di una “volontarietà omicidiaria”, la parola è passata al GIP di Milano Enrico Manzi, che ha ritenuto Vittorio Petronella un «pericolo sociale di eccezionale rilevanza» e, pertanto, ne ha disposto la permanenza in carcere, decisione che sottolinea l’estrema gravità della fattispecie poiché, l’indagato, ha 71 anni e quindi, per Legge, può essere trattenuto in carcere soltanto con la sussistenza di elementi di “grave pericolosità”.
L’INTERROGATORIO DAVANTI AL GIUDICE –
- L’interrogatorio con il GIP è durato circa un’ora, durante la quale Petronella si è dimostrato “affranto” ma non avrebbe chiesto scusa né si sarebbe assunto la responsabilità del gesto, per altro non riconosciuto nella sua gravità: secondo la sua versione, infatti, Mosele sarebbe “caduto” con lo scooter davanti alla sua auto, di modo che l’investimento non fosse inevitabile.
- Inoltre, Petronella lo avrebbe inseguito “soltanto per parlare”.
LA VOLONTARIETA’ E LA PERICOLOSITA’ SOCIALE – Quanto riportato dal pensionato, tuttavia, è stato smentito da 4 testimoni oculari senza contare, in più, l’investimento della ragazza casualmente presenta durante il litigio: accecato dall’ire Petronella l’avrebbe “puntata” colpendola in pieno, tanto che il PM ha contestato all’uomo anche ‘accusa di lesioni volontarie.
- Il giudice ha motivato la propria decisione sostenendo che proprio il racconto di Petronella ha confermato che l’anziano “non sia capace di proporzionare le sue azioni agli stati d’ira”, al punto da ritenerlo un «pericolo sociale di eccezionale rilevanza»
RICHIESTA DI GIUSTIZIA INDIRIZZATA AL SINDACO PISAPIA – In attesa del processo, chiamato a pronunciarsi sul tragico accaduto è anche il sindaco Giuliano Pisapia, che ha ricevuto una lettera scritta dalla ex compagna di Mosele per chiedere la “dovuta giustizia” per la figlia della vittima, rimasta orfana a soli 4 anni dopo una lite per una precedenza.
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Di Redazione