Incontro Area C Milano zona 3 con Maran e Boeri: i cittadini attendono al gelo a causa di nuovi problemi organizzativi, poi dicono la loro
Questa mattina si è tenuto l’incontro con il Consiglio di zona 3, l’ultimo dei 9 appuntamenti fissati dal sindaco Giuliano Pisapia e dall’Assessore alla mobilità Pierfrancesco Maran per spiegare alla cittadinanza milanese il provvedimento Area C. Presenti all’incontro il Presidente del Consiglio di zona, Renato Sacristani; gli Assessori Stefano Boeri e Pierfrancesco Maran; il Presidente commissione mobilità e ambiente, Carlo Monguzzi; Carlo Calamida di Rifondazione Comunista; il Direttore settore pianificazione mobilità trasporti ambiente, Stefano Riazzola, e Luca Tosi dell’Agenzia mobilità ambiente e territorio.
ANCORA PROBLEMI DI ORGANIZZAZIONE –
- Il dibattito ha luogo nella sala Shakespeare del teatro d’arte contemporanea Elfo Puccini di corso Buenos Aires 33 anziché presso l’hotel Galles di piazza Lima 2. Il cambiamento di sede non è, però, stato comunicato con sufficiente preavviso di tempo dal Comune, dato che molti ne sono venuti a conoscenza solo dopo essersi recati all’hotel;
- I problemi organizzativi non finiscono qui: per un problema legato ad un impianto elettrico, alcuni cittadini sono invitati ad attendere le ore 10 fuori dal teatro, al freddo e al gelo;
- Il convegno incomincia alle ore 10.40 quando finalmente tutti i rappresentanti istituzionali fanno capolino e prendono posto sul palcoscenico di fronte alla platea.
- Per leggere della sommossa popolare svoltasi il 9 gennaio 2012 all’incontro di Zona 1, dove il Comune ha predisposto una saletta da 80 posti per far fronte agli oltre 400 residenti infuriati giunti all’incontro, CLICCA QUI
GLI INTERVENTI DI APERTURA –
- Apre il dibattito Carlo Calamida (Rifondazione Comunista), che elogia il provvedimento Area C, ricordando ai presenti i benefici che ne ricaverebbe in termini di riduzione dell’inquinamento (atmosferico e ambientale) e di miglioramento dell’aria respirata: “L’Area C è il segno che pensiamo ad una Milano diversa e che ci stiamo muovendo nella direzione giusta: la salute è una questione molto importante che non va trascurata, la città è malata di traffico”;
- La parola passa a Renato Sacristani, Presidente del Consiglio di zona 3, che, invece, decide di illustrare le delibere condivise dalle maggioranza: la prima riguarda la chiusura di corso Buenos Aires al traffico automobilistico la domenica e nei giorni festivi; mentre la seconda prevede la creazione di percorsi protetti per le biciclette che collegano la zona al centro. Quanto all’Area C, afferma che “basta fare un giro negli ospedali” per capire quanto sia necessario e che gli interventi contrari sono fuori tema poiché “noi abbiamo un mandato referendario e su questo abbiamo intenzione di lavoro: il processo avrà luogo comunque”;
- Una volta concluso l’intervento di Sacristani, Calamida legge un comunicato stampa scritto da alcune associazioni ambientaliste (FAI, Fiab Ciclobby, Genitori AntiSmog, Italia Nostra, Legambiente, WWF), che manifestano tutto il loro sostegno all’Area C “perché è meglio muoversi a piedi, in bici e in metro”. Uno dei presenti ne approfitta per una performance goliardica e consegna a Calamida una bottiglia di acqua di Milano, inquinata e a Km 0;
- Interviene, quindi, il Presidente commissione mobilità e ambiente, Carlo Monguzzi, che smentisce l’inutilità dei blocchi del traffico pre-natalizio: “Il PM10 ha delle forme di riproduzione particolari, anche dette di PM10 secondario, che anche se per un giorno si blocca il traffico, la concentrazione di polveri sottili diminuisce solo dopo perché prima risente della situazione del giorno prima”. Monguzzi conclude con una gaffe imperdonabile: “A noi interessa mettere in auto (anziché atto, ndr) il provvedimento”.
LA PAROLA AI CITTADINI – Come accaduto nei precedenti incontri, i cittadini diventano protagonisti e vengono invitati sul palco per esporre le loro opinioni. Le posizioni espresse sono riconducibili a chi sostiene il provvedimento, domandando a gran voce di estendere l’area C ad altre zone, e chi, invece, lo critica apertamente, mettendone in luce le debolezze strutturali:
AREA C, I FAVOREVOLI:
- E’ il risultato di un volere dei cittadini, era materia di un quesito referendario votato democraticamente dal 79% dei cittadini milanesi (per conoscere le percentuali reali, CLICCA QUI);
- È un provvedimento che agisce per il bene della collettività e che contribuirà a migliorare la qualità dell’aria respirata da tutti;
- I fondi derivanti dal pagamento del ticket di accesso saranno utilizzati per investire progetti di mobilità sostenibili, come la costruzione di piste ciclabili e area pedonali;
- Come ricorda un medico di base intervenuto durante la sessione, il vero problema di Milano non è il traffico, ma la salute: è, infatti, aumentato il numero dei ricoveri in ospedale così come quello delle persone affette da infarto e patologie croniche (come sordità, cancro, malattie cardiovascolari e polmonari);
- L’area C è una disposizione di valore culturale, che non si esaurisce esclusivamente nella questione ambientale: non è una tassa, ma un investimento per il futuro, che richiede l’adozione di abitudini più rispettose dell’ambiente.
AREA C, I CONTRARI:
- Nel 1985 i milanesi hanno votato un referendum che prevedeva la chiusura del centro storico di e negava l’accesso a tutti i veicoli. La Congestion charge è, invece, un provvedimento iniquo e discriminante, che monetizza sulla salute;
- Bisogna introdurre delle diversificazione per reddito, tipologia di auto (“Non si può considerare allo stesso modo una Punto e una Ferrari) e motivazione all’utilizzo (“E’ impensabile far pagare un ticket a chi deve recarsi al pronto soccorso”);
- Mancano i parcheggi (“Quelli che dovevano essere costruiti sono rimasti interminati”) e quei pochi che sono disponibili sono mezzi vuoti per le tariffe decisamente proibitive;
- Il vero problema sono le caldaie e le autovetture provenienti da fuori Milano (“Il provvedimento discrimina i milanesi, invece di favorirli: andrebbero monitorati e tassati quelli che arrivano da fuori Milano”);
- Il quesito referendario non era sufficientemente chiaro e ha votato solo il 38% dei milanesi: il provvedimento non è rappresentativo della cittadinanza;
- La chiusura di 8 km quadrati di superficie è un provvedimento inutile (“Se facciamo fuoco, non è detto che il fumo vada dentro”; “La città con la più alta concentrazione di PM10 è Lodi: ciò dimostra che le polveri sottili si spostano da Milano);
- Ci sono problemi di comunicazione: la cartellonistica impiegata per avvisare gli automobilisti non è chiara né di facile lettura, oltre ad essere costata esageratamente tanto (l’episodio non è isolato, CLICCA QUI);
- L’area C creerà caos e confusione nelle aree limitrofe e periferiche, contribuendo, di fatto, ad aumentare la congestione e l’inquinamento atmosferico;
- Gli incontri di confronto con la cittadinanza sono stati organizzati troppo tardi, solo qualche giorno prima dell’entrata in vigore ufficiale del provvedimento.
GLI INTERVENTI CONCLUSIVI – La sessione di dibattito si conclude con l’intervento di Stefano Boeri, Assessore alla cultura, la moda e il design, seguito da quelli di Stefano Riazzola e Luca Tosi:
- Boeri dichiara che “l’area C è solo un tassello delle misure che il Comune adotterà per migliorare la qualità di vita di Milano, dove il numero di automobili per cittadini è molto più alto rispetto ad altre città europee e internazionali”. In programma anche la costruzione di panchine (“Sono un servizio necessario, soprattutto per gli anziani, e favoriscono la socialità”), la creazione di isole pedonali, la riappropriazione dei dehors ad opera degli esercizi commerciali (“Attualmente lo spazio pubblico è occupato dalle automobili”) e la piantumazione di nuovi alberi;
- Riazzola e Tosi rispondono, invece, alle perplessità sollevate cittadini e forniscono delle risposte in merito ai due questioni di grande importanza:
-
- Ingressi all’Area C. I residenti possono accedere all’Area da qualunque varco e non necessariamente da quello più vicino alla loro abitazione;
- Deroghe. Sono esenti dal pagamento dell’Area C i mezzi delle associazioni degli enti e delle associazioni no profit che forniscono assistenza a malati e soggetti deboli. Il Comune fornisce un contributo a titolo di rimborso a tutti i volontari (non della Croce Rossa Italiana, ndr: CLICCA QUI per l’approfondimento) che non utilizzano un veicolo appartenenti alle categorie vietate dal provvedimento (diesel Euro 0,1,2,3 e benzina Euro 0) e non possano prestar servizio con i mezzi pubblici. Le deroghe sono state estese anche ai malati cronici, qualora non debbano recarsi in strutture mediche collocate all’interno della cerchia dei bastioni.
- L’incontro volge, quindi, al termine: è la volta dell’Assessore alla mobilità, Pierfrancesco Maran. Il 31enne conclude ricordando che l’Area C entrerà in vigore lunedì 16 (si avrà comunque tempo sino al 17 marzo per regolarizzare i pagamenti, ndr) e che si tratta di un provvedimento “in via di sperimentazione”.
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Francesco Tempesta