Sequestrate pile tossiche Zona Sarpi e Barona via Alfieri e via Boffalora
Centoventimila pile tossiche, provenienti dalla Cina e destinate alla Chinatown milanese, sono state sequestrate dalla Polizia Locale stipate presso due magazzini di circa 3.000 e 1.000 metri quadri, affittati da una ditta import/export cinese e situati in via Boffalora e via Alfieri, quartieri Barona e Sarpi.
Le pile contenevano cadmio in quantitativo superiore alla norma: si tratta di una sostanza cancerogena che con il tempo veniva rilasciata.
In uno dei due depositi, inoltre, sono stati anche scoperti 5 clandestini cinesi che lavoravano come facchini, denunciati per violazione alla legge sull’immigrazione.
Il titolare della società, un cinese di 57 anni, è stato segnalato all’autorità giudiziaria per sfruttamento di manodopera clandestina, e sono in corso accertamenti sulla proprietà dei magazzini: gli agenti della polizia Locale inoltreranno all’Asl la richiesta di sopralluogo per le verifiche di competenza.
L’operazione è scattata a seguito di indagini partite da due interventi che i poliziotti hanno realizzato nel mese di marzo presso due negozi di giocattoli di via Giordano Bruno, dove erano stati sequestrati 26 mila articoli pericolosi”.
“Ringrazio la Polizia Locale – ha detto il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato – che a seguito di un’indagine partita nel quartiere Sarpi, è riuscita a scovare un nuovo deposito di stoccaggio di merce proveniente dalla Cina. Sulle pile che si spappolano tra le mani e che possono essere ingeriti da bambini o che rilasciano sostanze cancerogene, ha recentemente lanciato l’allarme il procuratore aggiunto Nicola Cerrato, capo del pool anticontraffazione della Procura.
“Si tratta di una delle ultime ‘chicche’ della criminalità cinese – ha aggiunto De Corato, – che non ha alcuna remora a mettere in commercio prodotti nocivi e tossici (non ultimi giocattoli le cui vernici contengono benzene) che possono uccidere dei bambini.
“Ricordo che ogni anno in Italia muoiono 50 minori per ingestione di oggetti – ha ocnlcuso il vicesindaco, – e l’ospedale Bambin Gesù di Roma, a seguito del decesso a Genova di una bambina che aveva ingerito una batteria, ha posto l’attenzione sulle pile cinesi che si possono rompere nello stomaco provocando delle folgorazioni“.
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