Evasa arresti domiciliari per andare dal parrucchiere a rifarsi la piega
Era stata arrestata lo scorso luglio, T.G., 47 anni, sposata con un figlio, con l’accusa di stalking nei confronti di un avvocato milanese e della moglie.
Il giudice l’aveva rinviata a giudizio con l’obbligo dei domiciliari ma, T.G., sebbene in arresto non ha resistito e, da vera combattente ha “sfondato la barriera” e si è recata… dal parrucchiere.
Quel raptus di ribellione tricotica, però, proprio non s’aveva da fare, infatti, non solo così facendo la signora ha infranto l’ordine del giudice, ma è stata anche ben poco fortunata poiché, proprio durante la sua assenza, i Carabinieri si sono recati alla sua abitazione per notificarle la convocazione per il processo, senza trovarla.
Inutile il successivo tentativo di spiegare il quiproquo: «Dovevo andare dal parrucchiere», si è subito giustificata davanti un Carabiniere; insomma, cosa c’era di così incomprensibile? Ma tant’è.
E dopo una notte in carcere il giudice l’ha rilasciata, ma ha voluto comunque stabilire l’obbligo di firma: in fin dei conti, siamo in piena Fashion Week, meglio prevenire altre evasioni!
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Di Redazione